il personaggio

Il piccolo impero di Katia Paluselli: le mucche, l’agritur e presto un ristorante. Tutto con un’impronta green

A Tesero la titolare dell’azienda “Maso Santa Libera” ha saputo realizzare il sogno di una vita. Al suo fianco il marito. Il futuro? In mano alle figlie


di Carlo Bridi


TESERO. Ancora una volta siamo a raccontare una storia molto interessante, quella di una donna segnalataci da Walter Nicoletti, presidente delle Acli, che insieme alla Diocesi aveva organizzato un concorso fra le allevatrici, al quale anche lei aveva partecipato. La storia di oggi trae origine dalla scelta di una donna coraggiosa, che per “gestire meglio la famiglia”, che cresceva, ha scelto di abbandonare il posto di lavoro fisso dove faceva la disegnatrice all’interno di uno studio tecnico, per avviare partendo dal nulla un’azienda zootecnica. Il marito le ha sempre dato una mano, ma aveva un’altra professione. Poi sono cresciute le figlie ed ora una è già in azienda, ma anche l’altra, ci sta provando. Parliamo di Katia Paluselli, titolare dell’azienda “Maso Santa Libera” di Tesero.

Onde partire con il piede giusto e potersi avvalere degli aiuti pubblici, ha frequentato il corso per giovani imprenditori agricoli di 600 ore, organizzato dalla FEM sotto l’attenta regia di Paolo Dallavalle. Completato il corso ha chiesto ed ottenuto il premio d’insediamento che le è stato molto utile per avviare le varie attività, considerato che fin da subito ha scelto di fare agricoltura biologica: ha così potuto avere la maggiorazione del premio di 10 mila euro. E’ partita con un allevamento di pecore di una razza locale, animali che poi ha abbandonato per impegnarsi nell’allevamento bovino e nell’avvio di un’attività agrituristica. Per queste attività è stato fondamentale il premio d’insediamento.

 

L’organizzazione aziendale.

Nell’arco di pochi anni, Paluselli ha messo assieme un’azienda di una decina di ettari, in larga parte in affitto, ma per la maggioranza coltivati a prati stabili; una parte serve per coltivare patate anche queste coltivate con il metodo biologico. «Oggi in azienda sono allevati 12 capi bovini in lattazione, più i ristalli, tutti di razza grigia alpina, una razza – precisa Katia - valida sia per la produzione di latte che di carne. Il latte, viene trasformato in azienda, tutto in formaggio dalla figlia che ha fatto anche il corso di casara: si va dallo stagionato fino a due anni, allo yogurt, alle ricotte e alle mozzarelle, tutti prodotti con latte crudo che viene controllato regolarmente al fine di assicurarsi sulla igienicità dello stesso. Tutti prodotti molto apprezzati sia dai nostri clienti dello spaccio aziendale che da alcuni ristoranti e alberghi della zona, anche se per la verità si potrebbe sperare in un maggior interesse per i nostri prodotti tutti rigidamente biologici, da parte della ristorazione locale».

Il locale agrituristico è aperto con pernottamento e piccola colazione per tutto l’anno, «anche se il tutto esaurito lo facciamo nel cuore dell’inverno in quanto la nostra abitazione è vicina alle piste da scii sia di discesa che di fondo, e durante e durante l’estate, ma lavoriamo tutto l’anno». Da poco tempo anche il marito ha abbandonato il posto di lavoro nel pubblico per seguire a tempo pieno l’agriturismo.

Katia Paluselli è titolare dell’azienda ed il marito ha il ruolo di collaboratore assieme alla figlia Valeria che si occupa della gestione dell’agriturismo, ma anche della caseificazione. «L’agriturismo è dotato di sei camere da letto nelle quali ospitiamo 12 persone. Oltre ai formaggi, nello spaccio è venduta anche la carne anch’essa prodotta biologicamente, ed esclusivamente con le nostre bestie», precisa Katia. «I nostri ospiti sono i primi consumatori dei nostri prodotti che apprezzano moltissimo e quando partono si portano sempre i nostri prodotti anche a casa, visto che durante il soggiorno possono seguire tutto il processo produttivo che riconoscono come genuino e autentico. Riscontriamo un grande fideismo dei nostri clienti che sono i primi testimonial dei nostri prodotti».

«La nostra – sottolinea Paluselli – è una piccola realtà nella quale crediamo moltissimo: di conseguenza anche la nostra attenzione all’ambiente è molto forte. Non a caso abbiamo scelto la difficile strada del biologico per i nostri prodotti :siamo fortemente convinti che dobbiamo impegnarci tutti per assicurare un futuro al nostro pianeta. Vogliamo dare la nostra piccola goccia per un futuro migliore alla Terra fortemente malata. I costi di produzione con il metodo biologico sono maggiori, ma quella del biologico è una scelta convinta».

Ma c’è anche un sogno nel cassetto: quello che «le mie figlie portino avanti la nostra azienda frutto di molti sacrifici anche per il futuro».

Con tutta la famiglia, impegnata in azienda, Katia guarda anche a progetti futuri: «Pensiamo ad ampliare la nostra attività agrituristica con l’apertura di un ristorante nel quale cucinare però solo prodotti provenienti dalla nostra azienda». Le molteplici attività della nostra protagonista le rendono di fatto impossibile trovare il tempo per impegni nel sociale, «ma anche i miei hobby li ho dovuti lasciar perdere», riflette. «Il vasto impegno in azienda comporta sacrifici ma ci dà delle belle soddisfazioni».













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