Il progetto

«Faccio cose, vedo gente»: così gli studenti si avvicinano al mondo del lavoro

A Rovereto un progetto di volontariato formativo realizzato dall’Associazione Ubalda Bettini Girella con sessanta ragazzi provenienti da numerose scuole



ROVERETO. Quante volte abbiamo usato l’espressione “Faccio cose, vedo gente” nella nostra vita? Stavolta la frase tanto cara a Nanni Moretti è associata ad un interessante progetto di volontariato formativo che ha visto protagonisti un gruppo di studenti e studentesse delle scuole superiori di Rovereto nel loro percorso di avvicinamento al mondo degli adulti e al mondo del lavoro.

Sono stati sessanta i ragazzi che si sono cimentati con le loro prime esperienze lavorative nei progetti curati dall’Associazione «Ubalda Bettini Girella»: c’è chi ha prestato servizio per la Cooperativa Sociale Villa Maria o per la Fondazione Comunità Solidale, chi ha aiutato gli organizzatori del Festival Oriente e Occidente, chi si è dedicato a capire meglio il funzionamento del Banco Alimentare di Rovereto e di Almac, chi ha puntato sul multimediale col Nuovo Cineforum di Rovereto e con il Centro di aggregazione giovanile RelabVideo. Insomma, esperienze molto diverse tra loro ma accomunate dalla voglia dei ragazzi di mettersi in gioco e di provare “sul campo” cosa significa essere catapultati nel mondo del lavoro con le sue mille sfaccettature, così normali per noi adulti ma non certo per dei ragazzi di 16 o 17 anni.

Il progetto è stato finanziato dal Comune di Rovereto all’interno della convenzione «Ali di Gabbiano» e dalla Comunità di Valle con un finanziamento specifico e realizzato, come detto dall’Associazione «Ubalda Bettini Girella».

Gli studenti partecipanti al progetto provenivano da Rovereto (35) e dai restanti Comuni della Vallagarina (25), divisi tra 35 femmine e 25 maschi. Ad oggi, cinque dei ragazzi coinvolti stanno continuando a fare attività presso l’ente in cui erano stati accolti.

Tante le scuole di provenienza dei ragazzi: Istituto Tecnico Tecnologico «G. Marconi» (8 studenti/studentesse), Liceo «Fabio Filzi» (12 studenti/studentesse), Liceo Antonio Rosmini (19 studenti/studentesse), Liceo artistico Fortunato Depero (4 studenti/studentesse), Centro di formazione professionale MaDe (1 studentessa), CFP Università Popolare Trentina-scuola delle professioni per il terziario (1 studentessa), Istituto Tecnico Economico e Tecnologico «Fe G. Fontana» (1 studente), Centro Formazione Professionale Opera Armida Barelli (4 studenti/studentesse), Istituto di Formazione Professionale Alberghiero (3 studenti/studentesse), Istituto Agrario di San Michele all’Adige (1 studente) e Istituto di Istruzione Superiore Don Milani (6 studenti/studentesse).

Sono stati programmati incontri individuali con i partecipanti, finalizzati alla conoscenza reciproca, alla condivisione delle motivazioni rispetto al progetto e alla rappresentazione dei propri crediti personali da investire nelle attività di volontariato.

Successivamente è stato creato e sottoscritto il patto formativo in cui sono stati declinati obiettivi, attività formative e operative, impegni e risultati attesi.

Il primo momento formativo di gruppo è stato centrato sulla riflessione di temi legati alla cittadinanza attiva e all’essere cittadino responsabile e solidale nei confronti della comunità di appartenenza. Inoltre è stato affrontato insieme ai ragazzi e alle ragazze il tema dei comportamenti da adottare in termini di prevenzione e sicurezza Covid 19 e gestione dei dati sensibili. Sono stati organizzati in totale quattro momenti formativi iniziali di gruppo.

Nel secondo incontro formativo, quale momento finale, i partecipanti hanno avuto invece l’occasione di rielaborare e riflettere in merito ai risultati raggiunti relativamente al progetto e hanno avuto l’opportunità di presentare la loro esperienza. Inoltre in questa occasione i partecipanti hanno ricevuto l’attestato di partecipazione e un benefit economico alla presenza dei rappresentanti dell’ Associazione, dell’Amministrazione Comunale e degli enti accoglienti. 

Questi gli enti che hanno aderito al progetto, ospitando i ragazzi alla loro prima esperienza lavorativa: Azienda per il turismo Rovereto e Vallagarina, Almac (Banco Alimentare di Rovereto), Centro socio-educativo territoriale interculturale Intercity Ramblers, Centro di aggregazione giovanile Relab/Video, Scuola di danza Artea, Festival Oriente e Occidente, Associazione “La donna, una quercia”, Nuovo Cineforum di Rovereto.

Tutte realtà molto importanti e che hanno contribuito a costruire un primo, piccolo tassello nella vita lavorativa di questi sessanta ragazzi, che ora si ritufferanno con impegno nella scuola senza scordare l’importanza di queste giornate “di lavoro” così intense e fruttuose.













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