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Aumenta il contenuto di nichel nelle acque della Val Venosta. L’Università: «Colpa del ritiro dei ghiacciai»

Il valore limite di 4 microgrammi per litro è stato superato nel 40% dei 40 punti di campionamento. L’esperto: «La degradazione del permafrost alpino, causato dai cambiamenti climatici, favorisce le reazioni chimiche che causano il rilascio della sostanza»



BOLZANO. Lo stato della qualità dell'acqua in Alto Adige è costantemente monitorato e analizzato dall'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima (Appa). "In generale è buono sia dal punto di vista ecologico che chimico", sottolinea Christian Bachmann, direttore del Laboratorio Analisi acque e cromatografia dell'Appa. Tra i numerosi parametri analizzati vi è il contenuto di nichel, un metallo pesante che può avere effetti negativi su organismi acquatici e in certi casi in concentrazioni elevate nuocere la salute umana. "Negli ultimi anni abbiamo osservato un aumento delle concentrazioni di nichel in alcuni fiumi e torrenti della Val Venosta, anche a basse quote", riferisce Robert Faes, direttore dell'Ufficio Tutela acque. Le acque analizzate si trovano nel bacino idrografico di corsi d'acqua montani e glaciali.

Di conseguenza, era da ritenere altamente improbabile che l'aumento delle concentrazioni fosse causato direttamente dall'uomo. "Per comprendere meglio il fenomeno, abbiamo chiesto un supporto scientifico alla Libera Università di Bolzano", spiega Faes. Nell'ambito di una collaborazione tra la Libera Università di Bolzano, l'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima, Eco Research di Bolzano e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, sono stati analizzati i dati di concentrazione di nichel nel bacino idrografico della porzione settentrionale del fiume Adige nel periodo compreso tra il 2005 e il 2023. In un periodo più breve, è stata analizzata anche la concentrazione nell'intero corso del Rio Senales, un affluente dell'Adige.

I risultati dello studio Come spiega Stefano Brighenti, ricercatore di unibz e coordinatore dello studio scientifico, le concentrazioni di nichel in alcune acque superficiali della Val Venosta sono in aumento da circa dieci anni. Il valore limite di 4 microgrammi per litro è stato superato nel 40% dei 40 punti di campionamento della rete di monitoraggio, compreso il tratto a valle di Tel. In particolare, nell'Adige e in alcuni corsi d'acqua laterali della Val Venosta, in alcuni punti sono stati raggiunti valori compresi tra 5 e 10 microgrammi per litro, con valori massimi tra 20 e 40 microgrammi per litro nel Rio Alliz, che sfocia nell'Adige tra Lasa e Silandro.

La causa: "Il nichel può essere presente nell'acqua a causa di un rilascio naturale dalla roccia e dal suolo", riferisce Brighenti. "Il ritiro dei ghiacciai e la degradazione del permafrost alpino, causati dai cambiamenti climatici, favoriscono le reazioni chimiche che causano il rilascio di nichel nell'acqua da parte della roccia". Il processo avviene solo in presenza di alcuni tipi di roccia, che tuttavia sono abbondanti in Val Venosta e in particolare nell'unità geologica di Ötztal. Questo spiega l'aumento delle concentrazioni di nichel nelle acque superficiali, soprattutto in prossimità dei ghiacciai e delle zone di permafrost.

(foto Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima Alto Adige)













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