Bandiere Blu, il caso del lago di Garda: c’è solo Gardone Riviera
Il marchio di qualità assegnato da una Fondazione danese ha "snobbato" il Garda. Ma dietro c'è una storia di burocrazia e ora i Comuni gardesani vogliono recuperare il tempo perso alleandosi fra loro
LAGO DI GARDA. Puntuali come tutti gli anni, alle porte dell'estate arrivano le Bandiere Blu, assegnate alle località rivierasche italiane e ai porti turistici. Soprattutto di mare, ma anche di lago.
Dici lago e pensi ovviamente al lago di Garda, ma la notizia è che anche quest’anno il Garda è stato “snobbato” tanto che c’è solo una località da Bandiera Blu, Gardone Riviera. Per la località della sponda bresciana si tratta della dodicesima volta consecutiva, con soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale che per voce del suo vice sindaco Gian Piero Seresina ha parlato di «prestigioso e importante riconoscimento».
Partiamo dall’inizio.
Le Bandiere Blu sono assegnate da una Fondazione internazionale con sede in Danimarca, la Fee (Fondazione per l'educazione ambientale).
Le Bandiere Blu premiano non solo la pulizia delle acque e delle spiagge, ma anche i servizi, le strutture alberghiere, l'arredo e il verde urbano, le isole pedonali e le piste ciclabili.
La buona notizia di quest'anno è che le bandiere sono aumentate di numero. L'anno scorso quelle ai comuni rivieraschi erano 201, nel 2022 sono diventate 210. In questi comuni si trovano 427 spiagge, il 10% di quelle premiate dalla Fee in tutto il mondo.
La Bandiera Blu poi è andata anche a 82 approdi turistici del Belpaese. Quest'anno hanno ottenuto il riconoscimento 14 comuni in più, ma 5 non sono stati confermati rispetto all'anno scorso. Le new entry sono Alba Adriatica in Abruzzo, Caulonia e Isola di Capo Rizzuto in Calabria, Ispani in Campania, Riccione e San Mauro Pascoli in Emilia Romagna, Porto Recanati nelle Marche, Cannobio in Piemonte (sul lago Maggiore), Castro, Rodi Garganico e Ugento in Puglia, Budoni in Sardegna, Furci Siculo in Sicilia, Pietrasanta in Toscana.
Non sono stati confermati quest'anno San Mauro Cilento e Sapri in Campania, Ventotene nel Lazio, le Isole Tremiti e Otranto in Puglia.
Fin qui le notizie di carattere nazionale.
Come si può capire, nel corso degli anni le Bandiere Blu sono diventate un vero e proprio marchio d’eccellenza, e fa specie vedere che il lago di Garda sia così poco rappresentato.
Tanto per capirci, il Trentino si è portato a casa 10 Bandiere Blu con gli altri suoi laghi, da Caldonazzo a Lavarone, da Calceranica a Roncone.
E il Garda? Possibile che la sola Gardone Riviera risponda alle caratteristiche di qualità richieste dalla Fondazione danese?
Ovviamente non è così e un servizio dell’Arena ha svelato il vero motivo, almeno per quanto riguarda le località della sponda veneta: l’iter burocratico per arrivare ad ottenere l’ambito riconoscimento è abbastanza lungo e quindi molti Comuni in questi anni hanno evitato di avviarlo.
Certo, le certificazioni di qualità del lago di Garda non mancano (non esiste solo la Bandiera Blu), ma un territorio a spiccata vocazione turistica di qualità non può certo restare con le mani in mano.
Il sindaco di Peschiera Orietta Gaiulli, all’Arena, ha spiegato perfettamente come stanno le cose: «La verità è che ci vuole circa un anno di lavoro per presentare tutta la documentazione. Detto questo mi preme sottolineare che Peschiera ha proposto tempo fa a tutti i Comuni, nel contesto della proposta avanzata per la costituzione dell'Autorità di Bacino, di mettere insieme le forze per perseguire il percorso de “La Bandiera Blu”».
E così da Lazise a Malcesine, da Brenzone a Bardolino, tutti i primi cittadini sottolineano i problemi burocratici ad avviare tutto l’iter ma si dicono d’accordo a proseguire su un percorso comune per riuscire a far sventolare altre Bandiere Blu sul lago di Garda.