Usa, la Corte suprema abolisce il diritto costituzionale all’aborto
Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le proprie leggi in materia. Michelle Obama: “Effetti devastanti”
ROMA. La Corte suprema degli Stati Uniti Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.
"La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto", si legge nella decisione dell'alta corte, passata con 6 voti a favore e 3 contrari. I tre magistrati liberal dicono che "tristemente" molte donne "hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale: noi dissentiamo".
Immediate le conseguenze. “L'aborto è illegale in Texas con effetto immediato. Lo afferma il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, sottolineando che chi le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate da "responsabili penalmente a partire da oggi".
Tantissime le reazioni. Barak Obama accusa la Corte di aver "attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani". La moglie, Michelle Obama: “Ho il cuore spezzato. E’ una decisione orribile che avrà effetti devastanti”. Per i vescovi cattolici americani “è una giornata storica”.
Nancy Pelosi: “Strappato un diritto da 50 anni, ci batteremo”.
Reazioni anche in Italia. "Ora portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino, che deve poter vedere questo bel cielo azzurro”, scrive il senatore della Lega Pillon. La scrittrice Dacia Maraini parla di “grande regressione dei diritti civili”.
I manifestanti, favorevoli e contrari alla decisione, si stanno riunendo davanti alla sede della Corte.