Patrick Zaki è libero dopo la grazia. L’abbraccio con la madre
Il giovane ricercatore egiziano, laureato all'Università di Bologna, è uscito dalla Direzione di polizia di Nuova Mansura. "Sto pensando di ritornare a Bologna"
ROMA. Patrick Zaki è un uomo libero. Il giovane egiziano, condannato due giorni fa a 3 anni di carcere per aver diffuso notizie false e poi graziato dal presidente Al Sisi, è uscito questa mattina (20 luglio) dall'edificio della Direzione di polizia di Nuova Mansura. Lo ha constatato l'ANSA sul posto.
Appena liberato, dopo aver stretto la mano a un uomo della sicurezza in maglietta a righe al limitare di una serie di transenne, Patrick Zaki ha abbracciato per vari secondi la madre Hala, poi la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George.
I familiari di Patrick Zaki erano in attesa davanti alla Direzione di polizia. Per lo studente e adesso laureato in studi di genere all'Università di Bologna, si è mobilitata la comunità internazionale e il governo italiano ha continuano a lavorare dietro le quinte senza mai perdere la fiducia. E la premier, Giorgia Meloni, ha voluto ringraziare il presidente egiziano per la "sua attenzione e disponibilità".
"Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto", ha detto Zacki ai giornalisti dopo essere stato rilasciato. "Sto pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all'università", ha detto ancora il neolaureato dell'Alma Mater. "Ora torno al Cairo", ha detto ancora incalzato da domande. "Direttamente?", gli è stato chiesto dall'ANSA (ossia senza passare per Mansura, dove la famiglia ha una casa): "Il Cairo", si è limitato a rispondere Zaki.
In un messaggio all'ANSA, l'ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, ha sottolineato che "l'uso da parte del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento (...) personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l'emissione della sentenza definitiva".
Nella Direzione di polizia di Nuova Mansura, Patrick Zaki non è stato rinchiuso una cella di sicurezza ma ha dormito in una stanza per gli ufficiali, ha riferito la madre del ragazzo, sottolineando che "non ci sono celle qui".