Previdenza

Italia, in 400mila sono andati in pensione a 39 anni: i dati

Nel 2023 la spesa complessiva per welfare ha toccato i 583,7 miliardi, con un incremento del 4,32% sul 2022. La metà dell'importo è stato assorbito dalla spesa sociale, mentre quella previdenziale è aumentata del 26,53% rispetto al 2012.



MILANO. In un'epoca di profonde riforme previdenziali, un dato ha fatto riflettere: quasi 400mila italiani sono andati in pensione mediamente a 39 anni e percepiscono l'assegno da oltre quattro decenni. È quanto ha rivelato l'ultimo Rapporto sul sistema previdenziale italiano, presentato alla Camera dal Centro studi Itinerari Previdenziali.

Il fenomeno, che ha visto gli uomini lasciare il lavoro mediamente a 36,4 anni e le donne a 39,5, ha rappresentato un'anomalia nel panorama europeo e ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità del sistema. Un divario significativo rispetto agli standard successivi, quando i requisiti di accesso alle prestazioni sono diventati inevitabilmente più elevati.
 

Dal rapporto si registra un aumento di 98.743 pensionati: dai 16,131 milioni del 2022 ai 16,230 milioni del 2023. Nonostante questo aumento, il tasso di occupazione ha segnato un miglioramento, con il rapporto tra occupati e pensionati che ha raggiunto 1,4636. Un dato che si avvicina al margine di sicurezza di 1,5, fondamentale per mantenere l'equilibrio del sistema previdenziale.


Nel 2023 la spesa complessiva per welfare ha toccato i 583,7 miliardi, con un incremento del 4,32% sul 2022. La metà dell'importo è stato assorbito dalla spesa sociale, mentre quella previdenziale è aumentata del 26,53% rispetto al 2012. Per garantire la sostenibilità del sistema, il presidente di Itinerari Previdenziali Alberto Brambilla propone di mantenere l'anzianità contributiva attuale con agevolazioni per madri e precoci, incentivando la permanenza al lavoro fino a 71 anni.













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