agricoltura

Per le ciliegie una buona annata nonostante le gelate primaverili

Tempo di bilancio: produzione ottima, preoccupano i trend del mercato


Carlo Bridi


TRENTO. Si è concluso nei giorni scorsi il raccolto delle ciliegie in Alta Valle di Non. Si chiude così una stagione per le ciliegie di montagna che aldilà delle piccole zone che hanno sofferto per le gelate di aprile, è un’annata da incorniciare.

Ottima la qualità, eccezionale la pezzatura e la sebevolezza e buona la produzione, sentendo i produttori di Coredo siamo di fronte a un’annata più che soddisfacente. Ma qual è la produzione di ciliegie in Trentino? una produzione che negli ultimi vent’anni è notevolmente cambiata ed aumentata, a fronte di una riduzione delle famose piante di ciliegio che circondavano particolarmente Trento, ma anche il conoide di Susà, alte fino a 10 e più metri, con l’introduzione delle piante a soggetto debole, e le nuove varietà, particolarmente la Kordia, varietà principale che copre il 60-65% della superficie a ciliegeto in Trentino, abbiamo la Regina usata prevalentemente come impollinante con un 20% circa della superficie.

La superficie complessiva coltivata a ciliegio come coltura specializzata, ha raggiunto i 250 ettari, 120 dei quali si trovano in Valle di Non, da Campodenno fino in cima alla valle. 70 ettari si trovano in Valsugana fra quella orientale e l’Alta Valsugana, il rimanente in giro a Trento, e in Giudicarie. La produzione media ad ettaro varia molto da anno ad anno, quest’anno in taluni cereseti della Valle di Non dove tutto è andato per il meglio, la produzione ha superato i 300 quintali ad ettaro. Ma la media sugli anni si stima fra i 150 e i 200 quintali. I dati ci vengono gentilmente forniti da Angela Gottardello tecnico specializzato di FEM, per il settore cereasicolo che da pochi anni ha ereditato il ruolo svolto per quasi 40 anni da Sergio Franchini, altro tecnico prima dell’ESAT e poi di FEM che ha avuto un grande ruolo in questo sviluppo e trasformazione varietale.

La stagione è stata particolarmente propizia, prosegue la Gottardello, una primavera fresca e ricca di pioggia, ed un periodo della maturazione ideale. E sul piano commerciale come vanno le cose? Melinda, che è la Op alla quale vengono conferite la maggior parte delle ciliegie della Valle di Non, non si sbilancia. Dal canto suo come da tradizione il presidente della Op Serene Star, Remo Paterno presidente anche di una cooperativa frutticola in Valsugana la COBAV, nel confermare una pezzatura ottima larga parte fra i 25 e i 28 mm di diametro, esprime preoccupazione per il mercato, se fino al 22 -23 luglio il mercato è stato buono e noi avevamo venduto quasi tutta la produzione, da quel momento la domanda si è totalmente bloccata, i consumatori da quella data si rivolgono ad altra frutta, visto che siamo nel momento dell’abbondanza particolarmente delle pesche e nettarine.

La cosa che preoccupa, prosegue Paterno, è quella che la data dopo la quale il mercato della ciliegia si blocca è ogni anno più anticipato, fino a pochi anni fa era verso l’8 agosto, poi i primi di agosto, ed ora otto giorni prima. A questo punto afferma Paterno, è necessario fare un’attenta valutazione che riguarda tutti i piccoli frutti escluso il mirtillo che non ha mai avuto problemi. Il quadro generale, è quello di una contrazione della domanda di tutta la frutta perchè i consumatori vedono ridotto la loro capacità di acquisti di beni alimentari e previlegiano quelli indispensabili. Per noi, conclude il presidente Paterno, la situazione non è pesante, chiudiamo bene la campagna ciliegie, ma in giro registro una situazione pesante.













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