Boom delle esportazioni trentine nel 2021: aumento del 26,2%. Ma la guerra vanifica la ripresa
Indice di crescita migliore della media italiana e del Nord Est. Raggiunta quota 4,4 miliardi. Ma Bort avverte: “Non potremo goderne gli effetti. Rischi di una crisi economica anche superiore a quella del 2008-2009” (foto Ansa)
TRENTO. Le esportazioni trentine chiudono il 2021 a quota 4 miliardi e 402 milioni di euro, con una crescita del 26,2% rispetto al 2020 e del 10,2% rispetto al 2019. Nello stesso periodo, il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 2,85 miliardi di euro, con una crescita del 32,5% rispetto all'anno precedente (+11,6% rispetto al 2019).
Per il 2021 il saldo della bilancia commerciale si è assestato così sul valore di +1,54 miliardi di euro. Lo riporta il report dell'ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento, sulla base dei dati Istat. La dinamica mostrata nel 2021 dalle esportazioni trentine appare migliore rispetto a quella rilevata a livello complessivo nazionale (pari a +18,2%) e a quella del Nord Est (+18%).
Le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell'attività manifatturiera (94,4% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai macchinari ed apparecchi (20,1%) e ai prodotti alimentari, bevande e tabacco (17,1%). Seguono i mezzi di trasporto (12,5%), i prodotti chimici (8,8%), il legno e la carta (8,2%) e i prodotti in metallo (8,2%).
Complessivamente questi sei settori rappresentano i 3/4 delle esportazioni provinciali. Per quanto riguarda le quote delle importazioni, al primo posto si collocano i mezzi di trasporto (16,4%), seguiti da legno e carta (14,7%), prodotti chimici (12,4%), macchinari (9,6%) e prodotti alimentari (9,3%).
L'Unione europea ha assorbito il 56,3% delle esportazioni. Verso la Germaniasono dirette merci per 717 milioni di euro; seguono Stati Uniti (515 milioni), Francia (432 milioni) e Regno Unito (384 milioni). L'83,3% delle importazioni proviene sempre dai 27 Paesi europei.
"Gli ottimi indicatori sul grado di apertura dell'economia trentina verso gli stati esteri – ha spiegato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – confermati anche dall'indagine congiunturale del quarto trimestre del 2021, non ci permettono di goderne gli effetti. I recenti eventi, che a più livelli hanno sconvolto la nostra realtà, sono riusciti a vanificare le premesse di una ripresa già di per sé impegnativa e faticosa. Gli aumenti del costo delle materie prime e delle fonti energetiche, come gas ed elettricità, il trasferimento di questi rincari sui prezzi al consumo e le preoccupazioni legate ai nuovi, inquietanti scenari prodotti dal conflitto russo-ucraino potrebbero di fatto innescare una crisi economica anche superiore a quella del 2008-2009".