Biodistretto della Valle dei Laghi: Marco Pisoni eletto presidente
Fra i progetti del neoeletto tanta agricoltura verde ma anche l’idea dell’albergo diffuso
TRENTO. Marco Pisoni, contitolare a Pegolese di Lasino di un’azienda vitivinicola condotta con il sistema biodinamico, è il nuovo presidente del Distretto Biologico della Valle dei Laghi. Un distretto, che a differenza degli altri è nato e cresciuto dal basso.
Nei giorni scorsi la posizione molto coraggiosa di Marco Pisoni all’interno dell’Assemblea dei soci del Biodistretto Valle Laghi è stata premiate confermandolo nel Cda e mettendo al suo fianco altri due vignaioli.
Poi 4 giorni fa il consiglio lo ha eletto presidente eleggendo al suo fianco come vice Stefania Lusuardi, che i nostri lettori conoscono, perchè in passato era stata una delle donne protagoniste delle nostre storie domenicali.
Abbiamo incontrato Pisoni per sentire come intende muoversi.
La prima cosa che ha in programma per il 27 aprile è un incontro con i presidente degli altri 2 biodistretti del Trentino: Michelotti presidente del Biodistretto di Trento e Cimonetti presidente del Biodistrtetto Valle di Gresta. Appena possibile è in agenda anche un incontro con l’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli, precisa il neo presidente.
Questi i passaggi per consolidare il ruolo sempre più importante dei biodistretti, sia nei confronti degli operatori del territorio che nei confronti degli amministratori ad ogni livello.
“Siamo convinti - sottolinea il neo presidente – che noi possiamo dare indicazioni sulle scelte per un’agricoltura sempre più verde, più attenta all’ambiente, il tutto coinvolgendo oltre all’ente pubblico cominciando dalle amministrazioni comunali e provinciali alla cooperazione.
Questa volta le cooperative agricole non hanno loro esponenti nel Cda, ma non è un problema è nostra profonda convinzione che il loro coinvolgimento sia strategico”.
Ma essendo Marco Pisoni anche il coordinatore del comitato contro la riaccensione del forni del cementificio di Ponte Olivetti, precisa subito che “grande attenzione sarà riservata all’evolversi della situazione del cementificio la cui accensione dei forni dovrebbe iniziare a breve, non appena la richiesta di cemento riprenderà e sarà risolto il problema dei costi dei combustibili.
Dobbiamo lavorare in funzione del rinnovo dell’autorizzazione prevista per il 2028 - sottolinea -. Purtroppo la nostra richiesta di mettere un tabellone luminoso in piazza del paese che dia costantemente aggiornati i dati del monitoraggio della qualità dei fumi di scarico è stata bocciata, noi chiedevamo che si potessero conoscere in tempo reale le condizioni dell’aria, della percentuale dei ossido di azoto presente e degli altri metalli pesanti. Ma ora vigileremo sui dati che la Provincia si è impegnata di fornire agli interessati.
Ma biodistretto non vuol dire solo agricoltura, ma anche attività artigianali e commerciali, per non parlare del turismo per il quale attraverso il recupero dei vecchi centri dei nostri paesi potremo realizzare quell’albergo diffuso che sta diventando prepotentemente di moda. Ma va ripensata anche la viabilità in funzione ambientale e la riduzione del consumo della plastica.
"E’ evidente - conclude Pisoni – che tutto ciò sarà possibile solamente se dal cementificio non avremo quel colpo micidiale di un inquinamento dell’aria che dai dati tecnici già noti fortemente temiamo. La vigilanza attiva del biodistretto sarà costante”.