il bilancio

Agricoltura: va in archivio un’annata tra luci e ombre

Buona la qualità dei prodotti ma molti ostacoli: dal meteo ai costi di produzione, dagli scopazzi (foto) alla burocrazia. A fare il punto Gianluca Barbacovi (Coldiretti), Diego Coller (Confagricoltura) e Paolo Calovi (Cia Trento)


di Carlo Bridi


TRENTO. Come da tradizione ieri, 11 novembre, si è chiusa l’annata agricola, una data che fino all’abolizione della mezzadria, voleva dire il cambio del mezzadro. Per tastare il polso sui vari problemi dell’all’agricoltura abbiamo fatto il punto con i presidente delle tre organizzazioni professionali più rappresentative: Coldiretti del Trentino Alto Adige con Gianluca Barbacovi, Confagricoltura Trento con Diego Coller, Cia Trento con Paolo Calovi. Ne è emerso un quadro molto diversificato che vede nei cambiamenti climatici uno dei maggiori limiti con i quali sempre più il mondo agricolo si dovrà sempre più misurare.

“Nel complesso, è stata un’annata agraria con luci e ombre, ma che possiamo definire positivo, almeno dal punto di vista della qualità dei prodotti agricoli. Un’annata molto particolare con gelate tardive a primavera che hanno lasciato il segno sulla quantità delle produzioni di mele e uva, e con un’estate ed un autunno piovosi come non mai. Questo ha impegnato moltissimo i produttori per salvare la qualità delle produzioni”, afferma Barbacovi.

Secondo Calovi “nel complesso tutte le aziende agricole sono in affanno per l’aumento dei costi di produzione non adeguatamente supportato dall’aumento dei prezzi alla base”. “Certo, precisa il presidente di Cia, è triste vedere che un kg di mele dal campo al bancone del supermercato aumenta di 5-6 volte. Questo toglie reddito ai frutticoltori e particolarmente i giovani che senza un adeguato reddito abbandonano l’azienda”.

“E veniamo ai vari comparti, mele: un’annata con qualità ottima ma non certo di grandi produzioni, meno 10%”, ricorda Coller, ma “sul settore incombe nuovamente il problema scopazzi che sono in netta crescita, è questo uno dei temi che dovremo approfondire durante questo periodo”, sottolinea Barbacovi.

E il mercato? “Partito molto bene per il prodotto da industria, vista la carenza di produzione nel paese più grande produttore, la Polonia, più a rilento per il fresco a causa dei consumi ridotti”, precisa Coller.

“Comparto vitivinicolo: anche in questo caso siamo in presenza di una riduzione della quantità, molto differenziata fra una zona e l’altra. In compenso la qualità è fra il buono e l’ottimo. Sul fronte sanità delle viti siamo in presenza di una recrudescenza della flavescenza dorata, altro tema da affrontare subito”, sottolinea il presidente di Coldiretti. Il mercato? Preoccupa la stagnazione dei prezzi a livello mondiale per i vini rossi che sono in difficoltà. Molto meglio per i vini bianche e le bollicine, fronte sul quale il Trentino con il Trentodoc, sta lavorando molto bene ricordano Barbacovi, Coller e Calovi. Sono infatti di moda gli aperitivi, e le bollicine con un mercato molto interessante.

“Settore zootecnico: il problema principale sono i costi di produzione”, ricorda Barbacovi: “I prezzi del latte pur essendo aumentati non sono tali da assorbire i maggiori costi di produzione. Ma abbiamo anche il grave problema della sicurezza in malga, non siamo affatto soddisfatti della lentezza con la quale il problema viene affrontato”, precisa Barbacovi, mentre Calovi mette il dito nella piaga della “burocrazia che per le piccole aziende di montagna è pari a quella delle grandi aziende di pianura, una cosa assurda”.

“Il problema mano d’opera è un aspetto critico per molte aziende che faticano a trovare personale stabile, meno problemi per quella occasionale per la raccolta di uva e vino”, ricorda Coller, che ricorda come loro sono impegnati nell’affrontare il problema della sicurezza in agricoltura. “Anche il settore floricolo ha sofferto per le condizioni meteo della primavera, per la prima volta in Trentino l’offerta a causa dello sballo della stagione ha visto l’offerta che ha superato la domanda. Settore ittico? Produzione buona e il mercato ha dato buone soddisfazioni”, precisa Coller.













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