Vanoi, su e giù per 82.5 km sulla ruota posteriore della bici
L’impresa. Simone Temperato ha scelto la dura salita che porta al lago Calaita per inanellare il suo ennesimo “Half Everesting”. È di Bassano del Grappa, ma spesso si allena in Trentino
Vanoi. Simone Temperato, atleta quarantatreenne di Bassano del Grappa conosciuto come “Magico Tempe”, non smette mai di stupire e inanella salite una dietro l’altra. La sua peculiarità è di affrontarle sì con una bicicletta da corsa, ma pedalando solo sulla ruota posteriore. La famosa e durissima salita che porta al lago di Calaita nell'alta valle del Vanoi sembra portare bene a Simone Temperato, che nei giorni scorsi è riuscito a firmare un’altra delle sue incredibili imprese ciclistiche con la sua bicicletta pedalando appunto sulla sola ruota posteriore. L’acrobata bassanese è infatti riuscito a percorrere per ben 28 volte il segmento di salita che parte dallo Chalet nel Doch fino al bivio Malga Lozen, 1.500 metri di lunghezza, per un dislivello di 160 metri. L’obbiettivo era di percorrere questo tratto di strada un numero di volte pari a far totalizzare un dislivello totale di mezzo Everest e cioè 4.424 metri, tecnica chiamata appunto “Half Everesting” e tutto questo sempre pedalando in equilibrio con la sola ruota posteriore.
Una grande fatica, quella di Simone, se si pensa che lungo questa salita già è difficile pedalare con due ruote a terra a causa delle ripide rampe che in alcuni casi arrivano al 18 per cento di pendenza. Una impresa incredibile basata soprattutto su resistenza, equilibrio e concentrazione e che il “Magico Tempe” è riuscito a portare a termine in 6 ore e 22 minuti, percorrendo in totale 82.5 Km e totalizzando un dislivello di 4.479 metri. Questo per Simone è stato il 3° “Half Everesting” del 2020 dopo il lockdown, l’ultimo giusto un a settimana fa in provincia di Treviso sulla salita del Santuario della Madonna del Covolo, segno questo dell’ottima forma raggiunta e la voglia di far vedere che “l’impossibile non esiste ancora!”.
Dice Simone Temperato: «Sicuramente il Trentino, grazie anche alla sua conformità geografica, presenta varie salite di ogni genere e difficoltà. Spesso mi alleno su quelle della Valsugana perché abitando a Bassano del Grappa sono facilmente raggiungibili in poco tempo. Il Manghen, ad esempio, l’ho affrontato da entrambi i versanti in salita con la bici da corsa impennata e in discesa con la mountain bike senza ruota e forcella». R.B.