Orsingher andrà a piedi dal Vanoi fino a Venezia
CANAL SAN BOVO. Era da un po’ di tempo che Angelo Orsingher parlava con gli amici della sua idea di creare un percorso a piedi dal Vanoi a Venezia. Orsingher, runner di lungo corso, con all’attivo il...
CANAL SAN BOVO. Era da un po’ di tempo che Angelo Orsingher parlava con gli amici della sua idea di creare un percorso a piedi dal Vanoi a Venezia. Orsingher, runner di lungo corso, con all’attivo il “Cammino di Santiago di Compostela”, il lungo percorso attraverso la Francia e la Spagna per giungere al santuario di Santiago, o il viaggio a piedi a tappe da Bassano a Roma e tanti altri “cammini”, aveva in testa l’idea di un cammino a piedi i 6 /7 tappe che partendo da Caoria arrivasse ai Bellotti (Belluno) e poi Lamon, quindi Cismon, Valstagna, Bassano, Padova per arrivare infine a Venezia. In altre parole seguire il “Cammino del fiume di legno”, seguendo cioè il percorso della fluitazione del legname dal torrente Vanoi al torrente Cismon e poi al Brenta e quindi Venezia.
Ebbene venerdì 2 novembre, alle 20.30, alla casa dell'Ecomuseo, a Canal San Bovo, verrà presentata alla popolazione l’idea di questo cammino della comunità. Dalla montagna al mare, dal Vanoi a Venezia a piedi seguendo il percorso della fluitazione del legname, come avveniva per lunghi secoli, dal basso Medioevo fino alla Prima guerra mondiale e cioè la discesa dai boschi del Trentino di enormi quantità di legname verso la pianura veneta sfruttando la rete idrica naturale.
«A chi ama la montagna, a chi piace camminare, a chi crede in un turismo leggero, senza investimenti e rispettoso del territorio, a chi vuole recuperare cultura e ricordi, insomma a tutti quelli che credono nel Vanoi – spiega Angelo Orsingher – questa è davvero una occasione per parlare e discutere su un'idea dai contorni prettamente ecomuseali. In altre parole costruire un cammino della comunità, provare a trovare stimoli per un turismo ecocompatibile, sostenere quanti in zona hanno la possibilità di affittare alloggi, preparare colazioni e pasti per un periodo che potrebbe andare da aprile a ottobre». Angelo Orsingher fa sul serio. E ad illustrare queste possibilità, oltre a presidente dell’Associazione Ecomuseo del Vanoi, Mauro Cecco, all’incontro di venerdì 2 novembre ci sanno Fabrizio Rattin, Gianfranco (Gianco) Bettega e lo stesso Orsingher.
Si può aggiungere che proprio Gianfranco Bettega e l’altro storico locale Ugo Pistoia curarono, qualche anno fa, per il Parco di Paneveggio Pale di San Martino un “Quaderno” intitolato proprio “Un fiume di legno”, dove si racconta della vita durissima e pericolosa dei boschieri, gli operai specializzati nell'abbattimento del legname che, nei luoghi più impervi, tagliavano e segavano a mano i tronchi, per portarli fino ai torrenti; da qui era l'acqua il mezzo di trasporto e non meno pericoloso era il lavoro dei “menadàs” che lungo torrenti stretti ed impetuosi dovevano far arrivare il legname fino alle giare del Cismon e del Brenta le cui acque più tranquille permettevano la fluitazione legata, ossia il trasporto dei tronchi sotto forma di zattere fino a Venezia. (r.b.)