TESINO

Impianti del Brocon chiusi operatori tra crisi e fantasia 

Lo stop, che si aggiunge alle due settimane di “zona rossa”, causerà problemi a tutta  la valle che cerca alternative tra ciaspole, sci alpinismo, yoga e arrampicate su ghiaccio



TESINO. Dopo aver attraversato un periodo di assoluta incertezza e preoccupazione a causa della recente emergenza sanitaria, la quale ha portato il paese di Castello ad essere dichiarato zona rossa per ben due settimane, la Comunità del Tesino si interroga oggi su quale sarà il proprio futuro alla luce della mancata apertura degli impianti di risalita “Funivie Lagorai” del passo Brocon.

«Un danno economico estremamente importante per tutta la valle – sentenziano gli operatori economici del Tesino – dal quale sarà molto difficile se non impossibile riprendersi».

Tantissime, infatti, le famiglie che tutti gli anni possono beneficiare degli introiti derivanti dall’apertura degli impianti sciistici e a cui, purtroppo, dovranno rinunciare a causa di questo sfortunato 2020: albergatori, ristoratori, titolari di esercizi commerciali, maestri di scii oltre a tutti coloro che fanno affidamento sulla stagione turistica invernale per far quadrare i propri conti.

«Per una piccola comunità come la nostra – proseguono gli operatori tesini – la decisione di mantenere chiusi gli impianti nel periodo di maggior afflusso di turisti di sicuro non ci fa ben sperare, soprattutto considerando l’indotto economico che le strutture del Brocon riversano su tutto quanto il Tesino».

Questo il motivo che ha spinto molti a riorganizzarsi proponendo qualcosa di alternativo rispetto alle classiche discese sulla neve fresca a bordo di sci e snowboard. Dalle passeggiate con le ciaspole ad innovativi percorsi per gli amanti dello scialpinismo, passando per lezioni di yoga sulla neve ed arrampicate sul ghiaccio, sino ad itinerari ed escursioni appositamente ideati per offrire ai turisti qualcosa di diverso dal solito.

«La speranza – concludono – è quella di riuscire a salvare una stagione invernale che di sicuro non è partita con il piede giusto e che ci si augura possa comunque riservare ai turisti qualche bella sorpresa. La volontà è, infatti, quella di permettere a coloro che sceglieranno la Conca per le proprie vacanze di avvicinarsi, come mai prima d’ora, alla più pura essenza della montagna».

Ai tempi del Covod la proposta turistica deve per forza di cosa diversificarsi e gli operatori del Tesino ce la stanno mettendo tutta per trasformare una situazione di sofferenza in una vera e propria opportunità.













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