Valanga nella notte, Passo Rolle bloccato

Dove i tentativi (vani) con la dinamite, nella piana di Malga Fosse è caduto un fronte nevoso largo 150 metri e alto 10


di Raffaele Bonaccorso


PASSO ROLLE. Per ora non si prevede alcuna possibilità di riapertura della strada del Passo Rolle. L’enorme valanga caduta nella Piana di Malga Fosse nella notte fra domenica e lunedì ha precluso ogni possibilità di poter ripristinare il collegamento viario fra la valle di Primiero e la valle di Fiemme.

Il fronte della valanga è di circa 150 metri, per una altezza che in diversi punti raggiunge i 10 metri; è stato calcolato che la massa di neve caduta raggiunge i 33 - 35 mila metri cubi.

«Dobbiamo per forza lasciare che la natura faccia il suo corso. Purtroppo si tratta di una situazione anomala sulla quale non abbiamo alcun potere». Sono le parole di Luciano Scalet, presidente della locale Commissione valanghe. Si capisce che Luciano Scalet è provato dalle ultime settimane di tensione, fatte di incertezze e timori di possibili eventi imprevedibili dal punto di vista della sicurezza.

Venerdì scorso non sono bastati più di 3 quintali di dinamite esplosi per cercare di provocare la caduta della neve accumulata nella zona di Malga Fosse: la dinamite ha provocato solo distacchi parziali. Sono passate poco meno di 70 ore e a soli circa 50 metri di distanza è avvenuto il distacco dell’enorme massa di neve che ha decretato la fine di ogni speranza di riapertura a breve del Passo. La valanga ha travolto e distrutto due - tre file di paravalanghe (cemento, rete metallica, paloni di acciaio) posizionate sul luogo, non lasciando alcuna traccia di loro. «Dobbiamo lasciare che la natura faccia il suo corso».

A questo punto, dicono a San Martino di Castrozza, non resta che dare corso a quanto chiesto dal Comune di Siror con l’ordine del giorno approvato all’unanimità nei giorni scorsi. In esso «si riconferma la richiesta di calamità naturale e riguardo la località di Passo Rolle si chiede alla Provincia interventi per la messa in sicurezza di questa arteria che collega Primiero con la Valle di Fiemme, richiesta avanzata già nel 2011. Dopo il posizionamento di paravalanghe nel tratto stradale dal bivio per la Baita Segantini fino alla “Val Confin” si chiede di prevedere per il tratto dalla Val Confin per la Malga di Fosse un attento approfondimento per prevedere un tratto in galleria artificiale per risolvere definitivamente le criticità valanghive note relative a questa specifica zona o a valutare, in alternativa, altre soluzioni che prevedano ipotesi di tracciati alternativi all’attuale, come soluzioni di emergenza o definitive. L’intervento richiesto – conclude il documento – consente di eliminare i paravalanghe in una zona di grandissimo pregio ambientale, inserita all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e patrimonio Unesco».

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