Trento, internet vietata ai provinciali. I sindacati: "Ci vuole buon senso"

In un disciplinare sono fissate regole precise: niente forum, né dibattiti, né chat; niente programmi di scarico file e altro; se possibile nemmeno utilizzare altre reti al di fuori di quella di Informatica Trentina. Le deroghe si possono ottenere fuori d’orario d’ufficio con il permesso esplicito del dirigente. I sindacati chiedono che non si arrivi a forme di controllo troppo invasive



TRENTO. C’è un appello al buon senso dei sindacati rispetto all’uso del disciplinare che toglie internet ai dipendenti della Provincia. «Sul problema - dice Roberto Tavagnutti, segretario della Funzione pubblica della Cisl - avevamo già fatto le nostre osservazioni quando erano uscite delle circolari organizzative sull’uso del computer e della linea telefonica. La nostra preoccupazione era legata soprattutto all’installazione di un software che “leggeva” l’uso della rete informatica e come sindacati ci eravamo opposti ad un uso così invadente di controllo. L’obiettivo prefissato, secondo la Provincia, era però un altro, e cioè garantire la sicurezza sul lavoro. Di fatto quel software dovrebbe semplicemente “contare” quanto i dipendenti stanno davanti al monitor perché l’uso prolungato farebbe scattare quelle pratiche di riposo e di visite mediche previste dalla normativa».
 Ora però con la redazione di un vero e proprio disciplinare pare che la Provincia voglia aumentare il rigore sull’uso di internet e di telefono. Fatti salvi i casi di emergenza, per i quali è possibile usare il telefono dell’ufficio, il computer dovrà avere solo ed esclusivamente un uso legato alla mansione del lavoratore. L’obiettivo principale è quello di tenere fuori dalla rete della Provincia questi siti che potrebbero in qualche modo introdurre virus, ma c’è anche l’aspetto legale: l’uso di programmi per scaricare file, programmi, canzoni, video potrebbe creare problemi di violazione di copyright oltre a rallentare la trasmissione dati ufficiale. C’è poi anche tutto l’aspetto legato alla produttività del lavoratore: se si guarda i video preferiti, di sicuro non si dedicherà con attenzione alle pratiche da smaltire.
 «Ma a questo proposito - aggiunte Tavagnutti - devo dire che non c’è mai stato questo problema e quindi sono certo che il disciplinare non nasce da questa esigenza e credo che non abbia di certo lo scopo di colpevolizzare i dipendenti. Probabilmente nasce sull’onda delle novità brunettiane nazionali, ma non mi preoccuperei. Se è utilizzato con buon senso potrebbe essere inteso come un freno agli abusi».
 Il disciplinare è inedito, nel senso che fino ad oggi tra gli uffici giravano solo delle circolari che invitavano i dirigenti a controllare che non si facesse un uso distorto dei mezzi. Ora invece sono fissate regole precise: niente forum, né dibattiti, né chat; niente programmi di scarico file e altro; se possibile nemmeno utilizzare altre reti al di fuori di quella di Informatica Trentina. Le deroghe si possono ottenere fuori d’orario d’ufficio con il permesso esplicito del dirigente.













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