ROVERETO. Se esistesse una classifica delle tentate truffe più goffe, quella compiuta all’inizio del mese da un trentacinquenne barese in una tabaccheria del centro guadagnerebbe certo uno dei primi posti. L’uomo è entrato nella rivendita di giornali e ha chiesto una quindicina di biglietti di gratta e vinci “Miliardario” dal costo di 20 euro l’uno. Basta fare due conti per accorgersi che l’uomo sembrava deciso di spendere la tutt’altro che esigua cifra di 300 euro per tentare la fortuna. Obbligatorio usare il verbo “sembrare” perché il barese tutti quei soldi in tasca non ce li aveva e forse sperava di poter pagare i biglietti con la vincita che era evidentemente convinto di ottenere grattando le schedine.

Ha grattato prima di pagare, insomma. Invece, nessuno dei 15 biglietti gli ha portato fortuna al giovane che, di fronte al titolare dell’edicola perplesso e preoccupato, ha avuto una brillante idea. Ha invitato alla calma e ha consegnato al commerciante la sua carta d’identità come garanzia del pagamento. Tutto strano, ma plausibile. Se non fosse che qualche giorno dopo, il pugliese, che evidentemente non voleva o non poteva pagare quei “gratta e vinci”, s’è presentato dai carabinieri della stazione di Rovereto, denunciando il furto della carta d’identità. Deve aver pensato che era il metodo migliore per fuggire da ogni responsabilità per quanto fatto al tabaccaio, negando di aver comperato quei 15 biglietti.

Non sapeva certo che l’unica, remotissima possibilità che la sua mossa funzionasse era stata spazzata via dall’edicolante che, ovviamente all’insaputa del barese, s’era già rivolto ai militari dell’Arma per segnalare l’episodio e chiedere informazioni sullo sfortunato giocatori. E così, quando il barese s’è presentato in caserma è stato subito denunciato per falso ideologico commesso da privato in atto pubblico.