Sospetta eutanasia a Trento: il gip respinge l'archiviazione, medico a giudizio
La richiesta di archiviazione da parte della Procura era arrivata dopo che una perizia aveva escluso che nel corpo della vittima, un ventenne affetto da gravi patologie, ci fossero tracce di cloruro di potassio. Ma il giudice ritiene che ci siano gli elementi per andare al processo
TRENTO. La richiesta di archiviazione per presunta eutanasia su un paziente di 20 anni, morto nel dicembre scorso, da parte di un medico dell'ospedale Santa Chiara di Trento è stata respinta dal gip Marco La Ganga.
La richiesta di archiviazione da parte della Procura era arrivata dopo che una perizia aveva escluso che nel corpo del giovane ci fossero tracce di cloruro di potassio. Selver Kurtalic, di origine bosniaca, era infatti affetto da una grave patologia degenerativa e il sospetto era che gli fosse stata somministrata una dose della sostanza o di altri farmaci non a scopo terapeutico, bensì per porre fine alle sofferenze fisiche, con continui ricoveri fin dall'infanzia, nello stesso reparto.
A finire indagati erano stati due pediatri, dal momento che il ragazzo continuava ad essere curato nel reparto che conosceva ormai la sua patologia. Uno dei medici era uscito presto dall'inchiesta, accertato che al momento della morte non era in servizio. Per l'altro invece, che si era intanto dimesso dall'incarico, la vicenda giudiziaria prosegue.
Il giudice per l'udienza preliminare ha fissato l'udienza per il 15 giugno: potrebbero essere ordinate nuove indagini o si potrebbe giungere all'archiviazione, sentiti i pm. Per il medico in ogni caso la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per la mancata annotazione sulla cartella clinica dei farmaci somministrati.