Scrivete a Maurizio Crozza e vincete due biglietti gratis
Satira e risate in arrivo il 19 giugno al Palaonda di Bolzano: scrivete un commento qui sotto, i migliori saranno premiati
TRENTO. Arriva con il suo show comico e satirico, il viaggio nell’Italia contemporanea raccontata a suo modo fra attualità, politica e costume, passati sotto la lente, irriverente e critica. Arriva, con “Il paese delle Meraviglie tour 2014” Maurizio Crozza. Il 19 giugno il noto showman televisivo sarà al Palaonda di Bolzano grazie a Showtime Agency di Merano e, in collaborazione con Showtime, il nostro giornale mette in palio due ingressi omaggio per i fortunati lettori che sapranno colpire la redazione con un commento, una frase, un messaggio indirizzato a Crozza, che li “eleverà” a vincitori. Per entrare allo spettacolo con il nostro quotidiano sarà quindi sufficiente lasciare un post sulla pagina on line del giornale a calce di questo articolo. A ridosso dello spettacolo i fortunati vincitori verranno avvisati mezzo stampa, sulla pagina on line accanto al proprio post, e via mail, e potranno ritirare l’ingresso omaggio direttamente alla cassa del Palaonda la sera dello spettacolo. Qualora poi il management di Crozza acconsentisse, come già successo con Giovanni Allevi e Luca Carboni, un ulteriore emozione colorerà il regalo ai lettori: l’incontro con l’artista nel backstage del Palaonda.
Maurizio Crozza è un veterano del cabaret e in generale del palcoscenico. Si è diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova nel 1980, prosegue la carriera con il Teatro dell'Archivolto di Genova dove forma, insieme agli altri attori, il gruppo cabarettista genovese dei Broncoviz, un gruppo che ha regalato poi artisti “singoli” o in coppia che hanno avuto e hanno vita, di successo, a sè stante: dei Broncoviz facevano parte infatti anche gli attori Ugo Dighero, Marcello Cesena, Mauro Pirovano e Carla Signoris (che poi diventerà la moglie di Crozza).
Acquisisce popolarità in televisione soprattutto nei programmi della Gialappa's Band, ma era già diventato abbastanza popolare grazie alla partecipazione (insieme al suo gruppo) in programmi satirici di Rai 3 (come Avanzi e Tunnel ) e per la trasmissione demenziale Hollywood Party , datata 1995 (in onda sulla terza rete Rai). Proprio nel 1995 avviene l'esordio come attore cinematografico nel film “Peggio di così si muore”, di Marcello Cesena, a cui fece seguito quattro anni dopo “Tutti gli uomini del deficiente”, ideato proprio dalla Gialappa's. Le stagioni 2001/2002, 2002/2003, 2003/2004 vedono Crozza come comico e trasformista di punta nelle trasmissioni “Quelli che... il calcio” e “La grande notte del lunedì sera”, presentate entrambe da Simona Ventura. Dopo due anni guadagnerà lo stesso ruolo sul palco di Sanremo, nel festival firmato come autore da Tony Renis. Nel 2005 ritorna al teatro, con il monologo “Ognuno è libero”, nel quale dimostra le sue capacità di imitatore e comico. Lo stesso anno Adriano Celentano lo vuole in “Rockpolitik”, programma non privo di polemiche. Il 25 aprile 2006, Crozza esordisce come show-man in un nuovo programma (del quale è anche autore), su La7, il cui titolo (ironico) è “Crozza Italia”. Dal 2007 cura e interpreta stabilmente la copertina del programma su Rai 3 “Ballarò”.
Nel 2010 torna con uno show live su La7, “Crozza Alive”, per sostituire il programma di Luca Barbareschi Barbareschi, “Sciòk”, in crisi di ascolti, realizzando dati record per l'emittente. Il 20 maggio 2011 Crozza riparte, sempre su LA7, con un nuovo programma di satira, “Italialand”. Dal 21 ottobre 2011 incomincia il suo nuovo show "Italialand - Nuove attrazioni". Apre le puntate di Ballarò su Raitre e i suoi interventi sono il momento di maggiore ascolto.
A ottobre 2013 ha rinnovato il contratto con La7 (fino al 2017), così chiudendo le polemiche su un possibile passaggio alla Rai, considerato troppo oneroso dal centrodestra. «Se fosse approdato in Rai avrebbe incassato 6.700 euro per ogni minuto di trasmissione. Più di 400.000 euro a puntata», riportava Francesco Bisozzi.
Dell’esordio sul palcoscenico nel 1976, comparsa nell’«Aida», Crozza ricorda: «Facevo lo schiavo etiope. Ci mettevano in perizoma e ci coloravano con secchiate di vernice. Quelli che facevano gli armigeri ridevano di noi, però loro dovevano restare fino al quarto atto, noi al secondo avevamo già finito e andavamo al mare con le ballerine del corpo di danza del Reno...».