Referendum anti-Regioni speciali
L’iniziativa del Pd lombardo tra iscritti ed elettori: il 1° marzo saranno allestiti 500 seggi
TRENTO. Pd autonomista di ferro e alleato del Patt e della Svp in Trentino Alto Adige. Pd contro le autonomie speciali in Lombardia. Il Partito democratico lombardo ha organizzato per il 1 marzo una consultazione aperta a iscritti ed elettori. La giornata sarà dedicata al tesseramento e a una sorta di referendum interno sull’assetto regionale. Piatto forte della consultazione sarà il quesito sull’abolizione delle Regioni a statuto speciale. Intanto domani il presidente Arno Kompatscher sarà a Vienna per discutere proprio di autonomia speciale.
In Lombardia verranno organizzati dal Pd 500 seggi in tutta la regione. La scheda prevede tre quesiti. Il primo riguarda le autonomie: «Sei favorevole all’abolizione delle Regioni a Statuto speciale, così da procedere alla definizione di una “nuova autonomia” valida per tutte le venti regioni italiane?». Questo il secondo quesito: «Sei favorevole a ridurre, accorpandole, il numero delle Regioni, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare lo svolgimento delle funzioni loro attribuite?».
Infine la possibilità di scelta su unione dei Comuni in Lombardia, fusione dei Comuni o situazione inalterata. Così il Pd lombardo presenta la propria iniziativa: «Perché, dopo aver abolito le Province, non accorparle anche in enti di area vasta omogenei? Perché nell’area metropolitana milanese non possono convergere anche le limitrofe Monza e Lodi? Hanno ancora senso le Regioni così come attualmente definite, comprese quelle a Statuto speciale, nate negli anni Settanta? Sono queste alcune domande che si è posto il Pd Lombardo nel corso della conferenza organizzativa dello scorso novembre.
Per le riposte il gruppo dirigente dei Democratici passa la parola agli iscritti ed elettori. Mentre il Parlamento, infatti, cambia l’architettura costituzionale del nostro Paese con la cancellazione delle Province e l’abolizione del Senato, in Lombardia la Lega vorrebbe imporre una brusca sterzata conservatrice con la nascita di una nuova regione a statuto speciale. Una forzatura anacronistica, inutilmente costosa».
Intanto domani Kompatscher incontrerà a Vienna il presidente Heinz Fischer per discutere della riforma costituzionale in discussione nel parlamento italiano, della clausola di salvaguardia per il Trentino Alto Adige e dei suoi effetti sull’autonomia. Sullo sfondo resta la richiesta della Svp a Vienna di inserire nel preambolo della costituzione austriaca la funzione di tutela dell’Austria sull’Alto Adige.
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