seconda commissione 

Negozi anche negli spazi alberghieri

TRENTO. Attività commerci negli spazi alberghieri, via libera dalla Seconda Commissione. Parere favorevole, ieri, alla delibera con la quale viene introdotto il regolamento sulla possibilità di usare...



TRENTO. Attività commerci negli spazi alberghieri, via libera dalla Seconda Commissione. Parere favorevole, ieri, alla delibera con la quale viene introdotto il regolamento sulla possibilità di usare fino al 25% degli spazi dell’albergo per scopi non direttamente alberghieri. Spazi che, in base al regolamento che ha avuto il via libera, potranno essere utilizzati, per esercizi commerciali che offrono prodotti di interesse turistico; attività professionali e di interesse turistico (ad esempio scuole di sci, agenzie di viaggio, fattorie didattiche, uffici di informazione turistica); attività artistiche e si divertimento, esclusi i giochi d'azzardo; palestre e benessere; istituti di credito o ad uso residenziale. In questo ultimo caso, quello appunto abitativo, gli alloggi devono essere messi a disposizione dell'albergo per trenta notti all'anno. Nel caso di vendita da parte di questo 25%, il regolamento prevede l’obbligo della stipula di un atto di gestione: in buona sostanza un documento nel quale il proprietario del 25% deve impegnarsi al rispetto dell'attività alberghiera e a non alterare dal punto di vista estetico l'edificio. In merito alla tassa di soggiorno per gli alloggi turistici, la Commissione ha approvato una modifica secondo la quale il gestore dovrà fare una sola comunicazione annuale e un solo versamento della tassa di soggiorno stabilita per gli alloggi turistici in 0,70 euro per ogni notte. Il regolamento non modifica però la scelta di esentare dalla tassa chi mette a disposizione degli ospiti un unico alloggio. Il consigliere Upt s’è detto d’accordo su questa impostazione, anche se il forfait sarebbe stato più semplice. Si è dichiarato invece completamente contrario all’esenzione per chi ha un unico alloggio. O si fa forfait, ha detto ancora, o si devono trattare tutti allo stesso modo.













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