Levico, il rilancio del Palacongressi

Con la gestione di Bsi Fiere aumentato l'utilizzo della struttura comunale


Antonio DeCarli


LEVICO TERME. Bilanci positivi per la nuova gestione del PalaLevico. Dopo il battesimo con alcuni appuntamenti importanti quali il congresso nazionale della Cisl, il 50º della fondazione della Silvelox, l'assemblea provinciale degli industriali e l'Alpen Markt, domenica scorsa si è chiusa con soddisfazione la 1ª Mostra Mercato Logico Dimamico. «Il risultato è stato buono pur aspettandoci la presenza tra gli espositori di qualche produttore trentino in più».

Il commento è di Luigi Oss e Michele Tessaro, presidente e direttore di Bsi Fiere che gestiscono da fine primavera il PalaLevico -. A dimostrazione di quanto crediamo in questa nuova mostra, abbiamo già fissato la data della prossima edizione sperando in ogni caso che il prossimo anno sia maggiore anche la collaborazione di tutta la comunità».

Alla società di Borgo, una cooperativa che opera nel settore ormai dal 1997 e che è guidata da personaggi di grande esperienza, è stata affidata la gestione del PalaLevico per i prossimi tre anni dopo le esperienze gestionali prima degli operatori locali e successivamente dell'Apt di ambito. «Gestire un complesso, sia pur molto appetibile e competitivo come questo - spiega Tessaro - è un impegno assai complicato. I costi in qualche occasione sono alti, quindi bisogna appena possibile utilizzare al meglio una struttura che ha grandi potenzialità da sviluppare. Per questo "Piattaforma eventi" continuerà a collaborare anche con noi. A poi breve ci saranno altri appuntamenti attesi quali "I gusti della via Claudia Augusta", la "Fiera delle vacanze in bici", "Expo Tuning - Auto e Moto Schow", il congresso provinciale degli artigiani e altri eventi. Ma sarà il prossimo anno quello del lancio definitivo con il ritorno gradito di Valsugana Expo».

Il PalaLevico, è era stato pensato nel 1986 dall'allora Azienda Turismo. Nel 1988 fu realizzato, anche su proposta del Comune, un capannone che venne poi incamerato dalla Provincia. Il Comune chiese di ottenere in proprietà l'edificio, ma soprattutto di completare questo palazzetto tanto necessario e importante per la città quanto, allora, inservibile. La struttura, su progetto dell'architetto Renzo Acler, fu quindi completata dalla Provincia e messa in condizioni di funzionare nel 2005.













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