Insegnanti esclusi, Cia attacca
«Giudizio non imparziale, presunte ingerenze della Provincia»
TRENTO. «Il giudice che ha escluso i diplomati magistrali dalle graduatorie non è imparziale: ha collaborato con la Provincia, vogliamo sapere se ha ricevuto compensi». Così Mauro Pericolo (sindacato Delsa) e Claudio Cia (Agire per il Trentino) hanno denunciato un presunto intervento della Provincia per promuovere un giudice “non ostile” a capo della sesta sezione del Consiglio di Stato: avrebbe emesso il giudizio definitivo sull’inserimento dei diplomati magistrali pre-2002 nelle graduatorie per l’insegnamento, osteggiato dalla Provincia. «In un documento ritrovato da nostri investigatori sul sito dell’Ordine degli Avvocati, -riferisce Cia -emerge come il giudice Luigi Maruotti abbia presieduto un convegno sul tema della giustizia amministrativa, organizzato dal Tribunale amministrativo e dall’Università di Trento, tenutosi in Sala Depero il 16 dicembre 2016». Il programma del convegno mostrerebbe la presenza del giudice Maruotti, del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e del presidente della Provincia Ugo Rossi. Cia dichiara di aver presentato un’interrogazione ufficiale: «Se questo giudice ha ricevuto compensi dalla Provincia, anche per un semplice rimborso spese, i cittadini hanno il diritto di sapere: la giustizia amministrativa in Trentino è inquinata dagli interessi della Giunta, che nomina anche il 50% dei componenti del Tar, cosa che non accade in nessun’altra parte d’Italia». Pericolo ricostruisce gli aspetti a suo dire più controversi: «Dopo che una serie di pronunce del Consiglio di Stato ci avevano dato ragione, commissariando la Provincia e imponendo di integrare i diplomati magistrali nelle graduatorie, avviene una sostituzione del capo della sezione che si occupa del caso: l’incarico viene assegnato al giudice Maruotti. Nonostante abbia ammesso di conoscere poco la vicenda, ha emesso una sentenza che ha ribaltato le decisioni precedenti, pubblicando motivazioni del tutto insoddisfacenti per un caso di questa complessità». Pericolo individuerebbe un’altra incongruenza nello svolgimento del processo: «Solo dopo l’arrivo di Maruotti, 81 laureati in Scienze della Formazione decidono di costituirsi al processo, di cui si erano completamente disinteressati fino a quel punto, benché ne fossero stati debitamente informati: questo è sospetto, noi non crediamo nelle coincidenze». Pericolo indica quale sarebbe l’interesse della Provincia nell’impedire la presenza dei diplomati nelle graduatorie: «La Provincia ha una forte presenza economica nell’Università a Bressanone, che conferisce l’abilitazione all’insegnamento attraverso la laurea in Scienze della Formazione primaria. Nei prossimi anni in tutta Italia andranno in pensione 250mila insegnanti, si prevede un boom di iscrizioni e si vogliono tagliare fuori i diplomati magistrali per eliminare questa “concorrenza”, costringendo gli aspiranti insegnanti ad iscriversi all’università: la retta per Bressanone è di 3000 euro annui, i soldi in ballo sono davvero tanti». (f.p.)