«Inceneritore, il guadagno sarà nel gas»
L’assessore Pacher: «Sarà un impianto ecologico e flessibile, il ritorno per i privati verrà dalla produzione di energia»
TRENTO. Un inceneritore ecologico e al tempo stesso economico. Ecco le parole chiave della formula che l’assessore provinciale all’ambiente Alberto Pacher ha studiato per far tornare i conti di un problema che si presentava di assai difficile soluzione: come rendere conveniente l’investimento dei privati se la differenziata riduce la quantità di rifiuti prodotti e come farlo senza importarli da altre regioni? La soluzione è la seguente: un impianto di nuovissima generazione - probabilmente un gassificatore - che produce energia utile per remunerare l’imprenditore (oltre che per abbassare le tariffe dei cittadini) e a bassissima emissione, riducendo drasticamente i costi di realizzazione (il 70% del “conto finale” va proprio nell’abbattimento dei fumi). Il “teorema” di Pacher farebbe felici sia gli investitori che gli ambientalisti. Ma, si sa, per sapere se la risposta è quella giusta bisogna fare la prova, che arriverà in autunno, quando sarà bandita la nuova gara.
Assessore, la Provincia punta al 70% di differenziata.
Sì, alla fine del 2011 abbiamo raggiunto il 68,9, quindi siamo davvero molto vicini. La quantità è pari a 182 mila tonnellate di materiali differenziati e 70 mila di indifferenziati, poco più del 30%. Il trend è positivo, nel senso che c'è una continua crescita: la media è attorno ai 135 chilogrammi annui per abitante.
Che margini di miglioramento esistono?
Ci sono delle aree che stanno aggiornando i propri sistemi di raccolta e ci aspettiamo un balzo in avanti sensibile quando l'Alto Garda passerà a un meccanismo più capillare, che la Comunità di valle sta elaborando. Va detto che più si spinge la differenziata più c'è un quid di impurità, soprattutto nel multimateriale come alluminio e plastica, che arriva anche al 20%. Anche questo va a finire in discarica, ma è quasi inevitabile, soprattutto quando ci sono le campane, meno controllate di quanto sia il porta a porta.
Quali sono i prossimi passi?
Alla luce di quanto ho spiegato, noi stiamo riorganizzando tutto lo schema: l'obiettivo è di arrivare a breve ad emettere delle linee guida di omogeneizzazione non tanto sui sistemi di raccolta, che sono di competenza di ogni zona, ma sulla suddivisione del rifiuto in merceologie. La situazione è differente tra una valle e l'altra e vorremmo uniformarla; accanto a ciò, puntiamo a una gestione più integrata delle discariche che sono 8 e vanno gestite come una sola articolata su 8 sedi: questo permette di avere più flessibilità. Questo è un passo in più anche per arrivare a una tariffa omogenea per lo smaltimento.
L'inceneritore che ruolo avrà in questa catena che sta mutando?
Naturalmente questo trend molto positivo ha dei riflessi sul bando per l'impianto di smaltimento, sul quale stiamo lavorando.
L'assessore Marchesi spiegava che vi state impegnando su due fronti: lavorare per una tariffa sostenibile per il gestore e garantirgli linee di credito dalle banche.
Questi sono gli aspetti amministrativi, ma c'è anche un altro problema. Un impianto medio è “bancabile” (adatto ad ottenere credito, ndr), ma a noi serve uno strumento molto flessibile anche dal punto di vista delle tecnologie che possano far fronte a progressive riduzioni di rifiuti in entrata. Si sta guardando a quello che c'è in giro per aprire ulteriormente il bando. L'elemento chiave sarà proprio la flessibilità. Inoltre è stato annunciato un intervento normativo da parte del governo: questo per dire che è una situazione in evoluzione. Per l'autunno dovremmo essere pronti.
Se calano i rifiuti calano anche gli introiti per i gestori. Come li convincerete ad investire?
Esistono sistemi tecnologici ormai sufficientemente sperimentati che consentono di avere grandi recuperi di gas per uso energetico e contemporaneamente un enorme abbattimento delle emissioni, che saranno minime. Questo è molto importante. Va considerato anche che il 70% dei costi di realizzazione degli impianti è dato alle linee di controllo dei fumi.
Sulle tecnologie può fare qualche esempio? Sarà l'inceneritore a cui siamo abituati a pensare oppure no?
Già nel precedente bando avevamo fatto riferimento al concetto di trattamento termico senza specificare di che genere dovesse essere; adesso potranno rientrare anche impianti di gassificazione, che più di altri permettono di recuperare energia e garantire emissioni minime. Si faranno anche dei sopralluoghi. Intanto il dato importante è che stiamo superando l'80% di differenziata in val di Fiemme e Primiero e c'è una grande crescita delle Giudicarie. La risposta è stata ottima: la gente ci crede.
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