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Coppa Davis, Sinner e Berrettini salvano l’Italia: «L’amicizia fuori dal campo aiuta»

Sconfitta l’Argentina in doppio. Jannik: «Ci alleniamo per giocare gare così». Matteo: «Per giocare con gli azzurri avrei dato qualsiasi cosa»



MALAGA. "Viviamo per questo. Ci alleniamo per giocare gare così, quando c'è tanta tensione e anche parecchio da perdere. In una competizione così può succedere di tutto. Il rapporto con Matteo? Siamo amici anche fuori dal campo, un rapporto così ci aiuta nelle situazioni più delicate". Così Jannik Sinner nelle interviste del post gara di Italia-Argentina di Coppa Davis. "Non sono un doppista, ma quando alle spalle hai uno come lui a servire è tutto più facile - dice ancora il n. 1 azzurro -. Matteo ha giocato un match incredibile".

Berrettini concorda: "Se c'è intesa fuori dal campo è tutto più facile anche quando siamo a giocare. C'è sinergia - sottolinea -. Ringrazio Jannik per l'impegno e la dedizione, ha giocato tantissime partite quest'anno ma non si tira mai indietro. Io avrei dato tutto per giocare qualsiasi cosa: singolare, doppio, doppio misto. Qualsiasi cosa".

Il match decisivo

MALAGA. L'Italia continua il sogno di un bis in Coppa Davis. La truppa azzurra archivia, con qualche difficoltà di troppo, la pratica Argentina, e già si concentra sulla semifinale contro l'Australia (che ha battuto gli Usa), in quella che sarà una riedizione della finale dell'anno scorso. A dare all'Italtennis la certezza di saltare l'ostacolo dei quarti di finale è dato il successo del doppio composto da Jannik Sinner e Matteo Berrettini, coppia quasi inedita e certamente non formata da due abituati a giocare insieme, contro un duo di specialisti come gli argentini Maximo Gonzalez e Andres Molteni, capaci quest'anno di arrivare fino ai quarti in ben tre tornei dello Slam, ovvero Australian Open, Wimbledon e US Open. E' stata una partita incerta, in cui nessuno sembrava voler subire un break, e lo dimostra il punteggio conclusivo di 6-4 7-5, e alla fine a fare la differenza è stato appunto il break a favore degli azzurri nell'undicesimo game del secondo set. Lì si è capito che era arrivata la svolta del match, in cui la parte del leone l'ha fatta Berrettini, apparso sempre a proprio agio sulla superficie veloce su cui si è giocato. "Quanto è bello questo momento, ho lavorato tutto l'anno per essere qui, abbiamo fatto un grandissimo doppio contro due specialisti. Ma questo è solo il primo passo", le parole 'a caldo' del tennista romano. Anche Sinner ha parlato di "un'emozione diversa" e ha spiegato che il successo di questo doppio è stato che "ci capiamo molto bene anche fuori dal campo". Sinner ha avuto anche l'onestà di ammettere che per capitan Filippo Volandri "è stato brutto aver lasciato fuori due specialisti come Bolelli e Vavassori che hanno avuto una grande stagione". Ma la scelta di chi doveva decidere è stata premiata: "ne avevamo parlato ieri - ha rivelato Volandri -, avevamo un'idea precisa anche se Jannik ha avuto una stagione lunghissima. Ma tutti hanno fatto un lavoro strepitoso". L'altalena di emozioni era cominciata con la sconfitta di Lorenzo Musetti contro Francisco Cerundolo, n. 30 del ranking mondiale che, giocando 'a braccio sciolto' sul veloce del 'Palacio de Deportes Carpena' di Malaga, aveva lasciato solo cinque game all'azzurro bronzo olimpico a Parigi. 6-4 6-1 e 1-0 per l'Argentina dopo il primo incontro di questo quarto di finale, con Musetti davvero giù di morale nel dopopartita. "Sono il primo a essere rammaricato e dispiaciuto per come ho giocato - le su parole -. Non sono riuscito a giocare come avevo immaginato di fare. Nel secondo set lui ha fatto davvero bene nei suoi turni di battuta, io non ci sono riuscito. Oggi mi è mancato un po' tutto, è stata un giornata di mer....". "Mi rimane difficile commentare la partita che ho fatto - aveva aggiunto Musetti -. Anche nel primo set non ho mai avuto la sensazione di essere padrone del gioco, che è una cosa che ancora ogni tanto mi capita, ma ci sto lavorando". A ristabilire la parità aveva poi pensato uno Jannik Sinner 'mostruoso', aggettivo che spiega al di là di tante altre parole il modo in cui ha messo in riga il coraggioso Sebastian Baez, battuto con un perentorio 6-2 6-1 che non ha lasciato spazio a dubbi e discussioni. Troppo potenti i colpi del n. 1 del mondo affinché l'argentino potesse replicare con efficacia. Quello di Sinner è stato un dominio. Sulle tribune c'erano tanti tifosi italiani, e subito si erano esaltati nel ritrovare il loro beniamino, ovviamente Sinner, che tirava forte, profondo e preciso con una continuità insostenibile per gli avversari, tantomeno per Baez.. "Ce l'abbiamo solo noi Jannik Sinner" cantavano dopo il break che ha portato Jannik sul 3-1. Poi il match è andato avanti senza particolari oscillazioni, e con un autentico monologi di Sinner nel secondo set. 

Alessandro Castellani













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