la protesta 

Il mercato tra polvere e rumore 

I commercianti si lamentano per il cantiere del parcheggio



TRENTO. Rumore e polvere proprio lì, accanto alle bancarelle del mercato nella zona di via Borsieri e via Esterle non sono un grande invito alla clientela. E i commercianti ambulanti non ne possono più. Le lamentele, come è comprensibile, provengono proprio dal banco di rosticceria di Claudio Antonini: «Negli ultimi cinque giovedì i lavori sono andati avanti tutta la mattinata, disturbando sia i venditori che le persone che comprano. Gli accordi presi all’apertura del cantiere erano altri - dice Antonini - ovvero che durante il mercato del giovedì i lavori sarebbero stati svolti in un’altra area del grande cantiere dove si sta costruendo il parcheggio pertinenziale, lontano dalle bancarelle».

Il rumore dei mezzi, oltre a non essere piacevole, rende difficile la comunicazione tra acquirenti e commercianti mentre la polvere che si forma in abbondanza viene sollevata dal vento e, nel caso del banco di rosticceria, rende il servizio poco invitante.

Anche le altre bancarelle vicine che vendono abbigliamento si lamentano a causa della polvere ritrovata sulla merce in esposizione e questo di sicuro ne compromette la vendita.

I commercianti del mercato hanno inviato una lettera all’impresa, una all’assessore e una ai vigili del fuoco in cui hanno spiegato la situazione, grazie anche a foto che mostravano una nuvola di polvere che avvolgeva le bancarelle. «Non è arrivata nessuna risposta e i vigili urbani chiamati più volte non sono mai intervenuti. Ci siamo accorti che anche i clienti che passano tra i banchi si accorgono della situazione e commentano negativamente. Di sicuro non sono invogliati a fare acquisti in questa situazione».

«Sappiamo che stanno lavorando - dice comprensivo Antonini - , ma anche noi dobbiamo farlo e in questa situazione non possiamo andare avanti. Di sicuro non pretendiamo che interrompano i lavori del cantiere, ci mancherebbe altro, ma almeno di spostare le lavorazioni più polverose di giovedì il più lontano possibile dalle bancarelle».













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