I sindaci: «Si farà a Borgo la sede della polizia locale»

La conferenza ha votato a maggioranza (11 a 5): bocciati Castelnuovo e Strigno Ex Masera Tabacchi ed ex caserma dei vigili del fuoco due possibili soluzioni


di Marika Caumo


BORGO. La nuova sede della polizia locale sarà a Borgo. Così ha deciso a maggioranza la conferenza dei sindaci, convocata martedì sera. La decisione politica è presa, ora ci sarà quella tecnica ovvero: a Borgo dove?

Una riunione, come spiega il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi, primo cittadino di Novaledo, che si è protratta a lungo, per ben 4 ore. Diversi gli argomenti trattati e alcune visite. In primis quelle dei neo eletti consiglieri provinciali valsuganotti, la vicesindaco di Pieve Tesino Chiara Avanzo (Patt) e l'ex sindaco di Levico Terme Gianpiero Passamani (Upt). «A loro abbiamo chiesto la presenza su alcuni temi a noi cari, soprattutto l'ospedale San Lorenzo. Ci siamo ripromessi di trovarci anche per trattare altre questioni», aggiunge Iseppi. Altra visita quella dei rappresentanti del corso di Alta formazione alberghiera che a Roncegno a dicembre avvieranno l'Htc-Hotel & Tourism Campus.

Quindi il punto centrale dell'incontro: la sede della polizia locale. Una questione di cui si parla da anni, con il Comune di Borgo che reclama gli spazi della “Casa del Fascio” di piazza Degaperi per i propri uffici e la Comunità di valle che nel giugno 2011 ha indetto un bando per verificare la disponibilità di altri stabili. In ballo c'è un contributo provinciale da 1.2milioni di euro concesso 6 anni fa a Borgo, poi girato alla Comunità che ora gestisce il servizio sovracomunale. Un contributo che, se non si arriva presto ad una decisione, potrebbe essere revocato o spostato altrove, in nome della spending review. Ecco quindi che l'altra sera i sindaci sono stati messi di fronte ad una scelta: Borgo o non Borgo? Già perché le proposte sul piatto sono varie, da Borgo all'ex Masera di Castelnuovo e un edificio a Strigno. «Siamo già in ritardo ed è inutile perdere tempo per la disamina tecnica di ogni progetto. La cosa più importante era decidere prima la localizzazione, se privilegiare la centralità del capoluogo o un altro paese», precisa Iseppi. Ne è seguita una lunga discussione. Ai voti, su 16 presenti, 11 hanno scelto Borgo, 5 si sono astenuti.

A scelta politica fatta, ora si apre la parte tecnica: dove a Borgo? Sulla carta ci sono l'ex Masera Tabacchi di via XXIV Maggio, su cui da sempre è caduta l'attenzione, ma anche l'ex caserma dei vigili del fuoco proposta a suo tempo dal Comune e il Polo di protezione civile. «A breve ci sarà un incontro tra il presidente Sandro Dandrea e i tecnici della Comunità con quelli del Comune per capire la soluzione migliore in base a cosa serve, spazi, costi, eccetera», spiega il sindaco Fabio Dalledonne. Che aggiunge: «Finalmente dopo tre anni di discussioni si è deciso che la sede sarà a Borgo, capoluogo e centro di sistema. Paradossalmente portarla a Strigno per il mio Comune significherebbe 51mila euro di risparmio l'anno. Se guardo la convenienza economica dico, facciamola a Castello Tesino. Borgo paga il vantaggio di averla vicina: rappresentiamo il 20% della popolazione della valle e paghiamo il 41% delle spese del corpo», conclude.

Parlando di Polo di protezione civile si è avviata una discussione tra i sindaci sul suo futuro e sul riparto delle spese, che sarà approfondita nelle prossime settimane. Nel polo di via Gozzer sono ubicate tra le altre, le sedi di Croce Rossa, Soccorso alpino e Unione distrettuale dei vigili del fuoco, associazioni che operano in ambito sovracomunale. E si pensa all'opportunità che il centro passi in carico alla Comunità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza