I «ragni dei palazzi» invadono la città / VIDEO

Successo e grande curiosità per la gara organizzata da Black&wall: trecento climbers per la seconda Urban Boulder



TRENTO. In principio i 300 iscritti dovevano sfidarsi il 27 aprile, in corrispondenza con il Trento Film Festival, ma il cattivo tempo ha costretto gli organizzatori dell’associazione Black&Wall a rinviare di tre settimane l’evento. E ieri, come da programma - seppure modificato - la seconda edizione di Urban Boulder si è disputata nelle vie del centro, approfittando della brevissima pausa concessa dalla perturbazione di questi giorni. Gli arrampicatori si sono sfidati tra i bugnati e le lastre di marmo dei palazzi storici, con indosso solo scarpette da arrampicata, senza funi di sicurezza. Del resto, nel bouldering non conta tanto raggiungere grandi altezze, quanto muoversi con disinvoltura e persino eleganza nell’affrontare una parete. Che questa sia di roccia genuina o si tratti di un muro del Settecento, fa poca differenza: l’atteggiamento mentale non cambia. Per terra c’è sempre un materassino, per evitare che una caduta o una scivolata imprevista trasformino una festosa manifestazione para-sportiva in un pellegrinaggio al pronto soccorso. L'idea di una gara così speciale è nata lo scorso anno fra quattro amici appassionati di arrampicata, con l’intento di portare un po' di novità nelle strade di Trento. L’intuizione si è concretizzata creando un'associazione sportiva dilettantistica di bouldering (la Block and wall). L’anno scorso gli iscritti furono circa 200, quest’anno i 300 posti a disposizione sono stati prenotato in due sole settimane. Molti i trentini, ma tanti iscritti anche dalle altre regioni. Ogni partecipante -con i propri crash pad personali - ha ricevuto una mappa con la lista dei blocchi da risolvere. Risolvere, come un enigma: dati un punto di partenza e un punto di arrivo, sta al singolo decidere quale sia il percorso migliore per arrivare dal punto A al punto B.













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