Hofer, arriva la biografia trentina

Panizza: «La consiglio anche alle scuole. Giusto un uso politico della storia»



TRENTO. Andreas Hofer continua a far discutere. Ora arriva una biografia «trentina». Ai primi di settembre, infatti, uscirà un libro sul patriota tirolese realizzato dalla Fondazione museo storico del Trentino. Oltre 400 pagine dense di documenti che Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo, definisce «un contributo che permette di affrontare questa figura senza forzature».
E l'assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza rilancia. Consiglia l'uso del testo ai docenti che dovranno insegnare la storia trentina e non nega che sia stato fatto un uso politico della storia. «Sono state usate certe iniziative del bicentenario della morte di Hofer - afferma - per rivendicare le radici storiche della nostra terra e difendere l'autonomia da certi attacchi ingiustificati».
Ma torniamo al libro. Il titolo è «Andreas Hofer (1767-1810)» e si tratta della traduzione in italiano delle parti più significative della tesi di dottorato di un ricercatore della università di Innsbruck, Andreas Oberhofer, redatta nel 2006. Per la Fondazione museo storico del Trentino è stato curato da Rodolfo Taiani e Valentina Bergonzi. Tra stampa e spese di realizzazione l'opera è costata circa 5.000 euro e dal mese di settembre le prime 500 copie verranno messe in vendita a 22 euro l'una.
Nel suo studio il ricercatore austriaco ha focalizzato l'attenzione sulla figura di Hofer partendo dalle fonti storiche, scandagliando archivi e biblioteche. Ne è nato un testo che racchiude 850 fonti storiche che descrivono a tutto tondo la figura del patriota tirolese.
Il libro può essere visto come una sorta di "sfida" da parte del Museo storico alle celebrazioni e commemorazioni hoferiane promosse dalla Provincia per il bicentenario della sua morte. Da una parte una visione storica, dall'altra il mito. A confermarlo sono le stesse parole del direttore del Museo storico, Giuseppe Ferrandi. «È con libri come questo che si garantisce una maggiore conoscenza della figura di Hofer, non con centinaia di commemorazioni», afferma. E ancora. «Per noi è importante l'approccio storiografico, lo studio delle fonti, non certo le leggende metropolitane. Finalmente - continua - è stato dato un contributo che permette di affrontare la figura di Hofer al di fuori di certe forzature emerse anche in questo bicentenario e tornando alla dimensione storica». In ogni caso, l'opera, secondo Ferrandi, sarà «apprezzatissima anche dagli amanti di Hofer». Il libro è stato realizzato in concomitanza col bicentenario della morte del patriota, nato a San Leonardo in Passiria nel 1767 e fucilato a Mantova nel 1810, ma è stata un'iniziativa spontanea da parte del Museo storico. Un contributo che, con tutta probabilità, scatenerà qualche polemica.

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