Giornata della Pace: l’intelligenza artificiale sia strumento di giustizia. Oggi a Trento la marcia silenziosa
Il Papa: “Il suo utilizzo sarà la scommessa più sfidante del nostro futuro”. Nel pomeriggio il convegno e il corteo, in serata la messa in Duomo
TRENTO. Si celebra oggi, primo gennaio, come da tradizione la “Giornata mondiale della Pace”: siamo arrivati alla 57^ edizione da quando S. Paolo VI l’ha indetta per il primo gennaio del 1968.
Il tema scelta quest’anno da Papa Francesco è quanto mai di attualità: “L’intelligenza artificiale sia strumento di giustizia e di pace”. “L’intelligenza artificiale sarà la scommessa più sfidante del nostro futuro”, afferma nel messaggio pubblicato il 14 dicembre scorso e rivolto al popolo di Dio, alle nazioni, ai capi di stato e di Governo, ai rappresentanti delle diverse religioni e della società civile. Che il tema sia più che mai di grande attualità lo dimostrano anche i recenti scandali della influencer dei giorni scorsi, ma anche al forte monito del nostro Arcivescovo don Lauro in occasione del Santo Natale. Bisogna ricordare, sottolinea Papa Francesco, “che questi strumenti non sono neutrali ma soggetti alle influenze culturali”. Per questo il Papa dopo essersi soffermato sui rischi ma anche sulle opportunità delle nuove tecnologie, digitali chiedendo un trattato internazionale vincolate per il suo uso viste le grandi potenzialità.
Ciò che più ci spaventa, sottolinea Papa Francesco, è l’uso dell’intelligenza artificiale ai fini della guerra. Queste oltre ad essere sempre più sofisticate e distruttive queste tecnologie tolgono la responsabilità umana dalla scena della battaglia. In definitiva nessuno preme il grilletto o fa cade la bomba, solo un algoritmo. Ed ancora: “non possiamo nemmeno ignorare la possibilità di armi sofisticate che finiscono nelle mani sbagliate facilitando ad esempio attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime”. Per questo diventa centrale l’educazione. Uno degli aspetti sottolineati con vigore dal Papa. “Formare coloro che progettano gli algoritmi e le tecnologie digitali affinchè siano essi stessi più responsabili, poi educare tutti soprattutto i giovani, a usare le nuove tecnologie in modo consapevole e al pensiero critico come ha sottolineato il Cardinale Michael Czemy nel presentare il documento ai giornalisti.
Il messaggio afferma poi “che gli sviluppi che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguagliane e i conflitti, non portano mai ad essere considerati vero progresso”. Al contrario occorre non sganciare mai l’uso di questi strumenti dalle istanze etiche. Ai temi legati all’etica ed a quanto sia un tema scottante è dedicato un intero paragrafo del messaggio.
Secondo Barbara Caputo ordinario presso il Politecnico di Torino, siamo di fronte ad una grande responsabilità. "Gli studenti di oggi saranno i protagonisti di domani nella creazione, utilizzo e controllo di una tecnologia sempre più parte del nostro quotidiano. Cosa insegnare, e come, può avere un impatto molto forte sulle loro vite e sulle nostre”. Per questo ha detto la docente, “l’intelligenza artificiale sarà vero progresso per l’umanità solo se la sua conoscenza tecnica approfondita cesserà di essere dominio di pochi e diventerà davvero accessibile e comprensibile a tutti”.
Ma torniamo alle parole del Papa che nel messaggio afferma come “i progressi in questo campo presentano entusiasmanti opportunità, ma anche gravi rischi”. Infatti c’è il rischio che questi dispositivi possano essere utilizzati per disinformare e confondere. Allora tutto sbagliato? No: ”Il progresso della scienza e della tecnica, nella misura in cui contribuisce a un maggior ordine della società umana, ad accrescere la libertà e la comunione fraterna, porta al miglioramento dell’uomo e alla trasformazione del mondo. Per questo giustamente ci rallegriamo e siamo riconoscenti per le straordinarie conquiste della scienza della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze”.
Il Papa conclude il lungo messaggio affermando che spera che questa riflessione incoraggi a far sì che i progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano, in ultima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi ma dell’intera famiglia umana.
A Trento la giornata è organizzata dalla Diocesi oggi 1 gennaio con convegno alle 17 al teatro Arcivescovile sul tema “Intelligenza artificiale e pace”, alle ore 18.15 partenza della marcia silenziosa per il Duomo dove alle 19 l’arcivescovo Lauro presiederà la messa.