Galleria Civica, un «salvagente» dal Mart

Panizza: la Provincia può intervenire, lavoriamo assieme per trovare la formula


Paolo Morando


TRENTO. Conglobare la Galleria Civica nel Mart, trasformandola così nel suo braccio operativo nel campo della sperimentazione e della promozione dei giovani nomi locali dell'arte contemporanea. In una nuova sede, magari proprio alle Albere, o nel Muse che sorgerà all'ex Michelin. Per sancire anche da un punto di vista logistico la sua futura "mission": collegare arte e scienza. Dopo i tagli annunciati dal Comune, che per il 2013 non prevede più alcun finanziamento alla Fondazione Galleria Civica, il "salvagente" arriva addirittura dal Giappone: là in questi giorni si trova l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, per accompagnare l'inaugurazione della grande mostra dedicata a Giovanni Segantini, inaugurata proprio ieri a Tokyo.

Informato a notte fonda (causa fuso orario) della decisione della giunta comunale di Trento sul futuro della Civica, per ovvie ragioni di opportunità Panizza non entra nel merito delle scelte dell'amministrazione cittadina. Ma non nasconde la propria sorpresa: «Sapevo che la prospettiva era quella di una riduzione dei contributi, non pensavo però si arrivasse a tanto». Nella prospettiva di un crescente disimpegno del Comune, spiega Panizza, nelle scorse settimane si erano tenuti incontri Comune-Provincia sul futuro della Civica. L'ipotesi spuntata allora è destinata insomma a tornare di attualità. «Le condizioni ci sarebbero tutte - afferma l'assessore - a partire dalla presenza di un direttore all'altezza come Viliani e di collaborazioni già in atto con le Politiche giovanili della Provincia, come "Opera Civica"».

La presentazione cioè di opere e progetti di artisti trentini under 35, corredata da pubblicazioni monografiche, che, spiega l'assessore, «sta dando ottimi risultati». La logica dell'ipotesi che Panizza ora rilancia, è basata prima di tutto sulle economie di scala: «Si ridurrebbero le spese delle sedi, quelle per gli eventi, in un'ottica di ottimizzazione che, con l'attuale crisi, è quella da seguire per mantenere vive le realtà culturali». La "rete", insomma, cavallo di battaglia dell'assessore anche in campo teatrale.

Una rete che consentirebbe, sostiene, «di ragionare con un respiro più ampio anche in termini di promozione: non vedo davvero alcun ostacolo a un collegamento con il Mart, i due enti già vanno d'accordo e non si sovrapporrebbero l'uno all'altro». A queste condizioni, e non quindi semplicemente sostituendosi al Comune quale ente pubblico erogatore di contributi, secondo Panizza la Provincia non avrebbe alcun problema a dare una mano per garantire un futuro alla Galleria Civica.

Il punto di domanda sarebbe relativo alla nuova formula che, anche senza più la presenza del Comune come finanziatore, possa garantire quell'aggettivo, "Civica", che da sempre costituisce la ragione sociale dell'istituzione di via Belenzani. E al tempo stesso conservando anche l'attuale partnership pubblico-privato. Ma Panizza non alza barricate: «La Provincia non ha alcun interesse a far sparire la Galleria Civica: la sua matrice comunale andrà conservata, così come l'apporto dei privati. Se si è armati di buona volontà, la formula possiamo senz'altro trovarla».

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