«Fuori dal Giro al Sass si può nella mia bottega di creativi»

Silvia Dallago, 29 anni, vende capi di designer emergenti, con materiali inediti e stili di ricerca «Sono qui da un anno ma tutti mi chiedono se il negozio è nuovo». Ieri festa evento con musica live


di Luca Marognoli


TRENTO. «Che bello, ma è nuovo?». Silvia Dallago, 29 anni, di Mezzocorona, è abituata a sentirsi ripetere questa frase, nella sua “botteguccia” (così la chiama lei) di via Mantova. L’ha aperta da un anno, questa fiera della vanità “creativa” con collezioni di designer emergenti di tutta Italia, ma per molti è una scoperta. A Trento funziona così: se sei di un passo fuori dal perimetro del Giro al Sass rischi di rimanere una “novità” per anni. Un perenne outsider. «E’ una città strana, un paesone», dice lei, che ha realizzato il sogno di un negozio tutto suo, la boutique “Interno 11”, dopo dieci anni trascorsi a Roma, dove si è laureata in Moda e costume, ha frequentato l’Accademia di alta moda, un master e poi ha fatto la “gavetta” tra le bancarelle dei mercati rionali. «Laggiù c’è il culto di cercare le stradine nascoste, anche sfigate. Vivendoci sviluppi la curiosità: entri in un posto che non ti ispira per niente e ci trovi il mondo... Certo che i trentini sono proprio timidi, quasi spaventati», continua. Vorrebbe un rapporto più “sciolto” con i clienti, racconta. E anche un po’ di vivacità in più: «Quello che mi manca è qualche evento», riflette sbirciando da sotto il ciuffo nero abbinato alla rasata di lato. Lei sta mettendoci del suo: l’inaugurazione l’ha fatta con un concerto live dei “the Deaf Players”, un gruppo che fa musica garage - spiega - «che con questa carta da parati anni’80 ci stava da Dio», ha inventato una festa a tema per l’11.11.2011 e si è divertita, quest’inverno, a mettere in vetrina manichini viventi per vedere la reazione dei passanti. L’ultima pensata l’ha messa in scena ieri: il compleanno della botteguccia, con nuova esibizione musicale di Alessandro Cocca & C. - questa volta all’aperto - e la performance teatral-mimica del Gruppo Ttt, che sta per “Tuttotette”, formato da Elisa Rossetti, Manuela Vadalà ed Elena Bizzotto, autoironiche artiste “piatte”. «La sfilata classica non ci piace - continua - e allora le ragazze danno vita a tre spot divertenti indossando i miei abiti». Silvia fa una pausa e va dietro il bancone-cattedra (ridipinta di bianco), dove il suo notebook fa da juke-box: «Scusa, cambio musica che con questa mi viene da piangere», dice sopprimendo la base di una hit di Whitney Houston. Poi si siede su una delle due sedie che ha sistemato sul ciglio della strada per far accomodare i clienti. Sopra l’insegna dell’Antico Caffè Commercio, sul lato opposto della strada, è appeso uno striscione: “Buon compleanno Interno 11”, firmato “Consu e Gian”. All’interno il pavimento è pieno di palloncini neri che si muovono. Anche quelli in stile - Silvia, che per la “cerimonia” indossa gonna al ginocchio nera a pois verdi, canotta bianca con stampa fatta a mano di boccette di profumo e trucchi, scarpe a stivaletto con calzino in vista anche quello verde. Ma oltre all’acconciatura, attirano l’ochio il tattoo sul braccio “old-school” con zingarella e rose (un altro, un micro-cuoricino rosso è sull’indice di una mano) e il piercing sul petto. Il bracciale è uno dei suoi articoli, in resina a forma di catena, le collane anche: un rosario chiaro in plexiglas e una catenella vintage. Sugli scaffali ci sono creazioni quantomeno originali: borse fatte con le camere d’aria di pneumatici, ballerine con incastonati spille e oggetti di riciclo, mutande fatte con foulard vintage, borse a forma di fiocco, realizzate con la plastica da costruzioni o con fondi di magazzino di Gucci e Yves Saint Laurent. Ci sono anche capi “customizzati”, come gonne trasformate in maglie. Sul bancone non c’è traccia della cassa: Silvia fa le ricevute con il timbro. Insomma, siamo ad anni luce dai franchising, ma se proprio li volete basta fare cento metri e siete sul Giro al Sass.

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