Fugatti: «Cinformi trovi lavoro ai trentini» 

Accoglienza dei migranti, scontro in aula. Le minoranze: «Non si smantelli». M5S, asse con la Lega: «Storture e sprechi»



TRENTO. «Il Cinformi può anche aiutare a trovare lavoro i tanti trentini che ne hanno bisogno». Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ieri, intervenendo in aula nel dibattito sulla mozione del Pd che voleva impegnare la giunta a organizzare percorsi di accettazione e inclusione dei migranti, ha lanciato l’idea di usare il Cinformi anche come una sorta di agenzia dell’impiego. Questo anche tenendo conto della grande esperienza che il Cinformi ha per aver fatto lo stesso lavoro a favore dei migranti: «Il Cinformi ha un know how notevole. Una volta razionalizzata la struttura, che è sicuramente ridondante, potremmo valutare anche questa soluzione. Non è una cosa che abbiamo già deciso, ma potrebbe essere una buona soluzione. E’ un tema che vogliamo approfondire. Comunque, ci sono competenze da sfruttare».

Il presidente, poi, ha aggiunto che l’idea è nata sulla base di alcune sollecitazioni dei cittadini: «A noi i trentini ci dicono che non sanno mai dover andare per cercare lavoro. Il Cinformi ha fatto questo lavoro per gli stranieri, bene facciamolo per i trentini. Chiamavano tutti i ristoratori, le aziende agricole e i potenziali datori di lavoro per cercare un’occupazione agli stranieri e non mi risulta che la stessa cosa venisse fatta per i trentini quotidianamente. Noi riteniamo che Cinformi vada razionalizzato. Poi, dato che ci sono tanti trentini che hanno bisogno di supporto potremmo valutare di dare questo compito al Cinformi. Se può essere utile ai trentini in difficoltà possiamo pensarci».

In aula si è sviluppato un ampio dibattito sul ruolo del Cinformi e, più in generale, sull’accoglienza dei migranti. I consiglieri dell’ex centrosinistra autonomista, a partire da Luca Zeni, hanno difeso l’operato della giunta Rossi e del Cinformi. Invece la maggioranza ha sparato a zero, e con lei anche Filippo Degasperi dei 5 Stelle. Paolo Ghezzi ha avvertito la giunta sulle possibili conseguenze dello smantellamento del sistema di accoglienza e soprattutto dalla chiusura degli appartamenti periferici che ospitano i migranti. Conseguenze che potrebbero essere negative per tutti, non solo per gli stranieri.

Alessia Ambrosi ha ribattuto affermando che le intenzioni che hanno dato vita a Cinformi erano sincere, «ma negli anni questo organismo è diventato una speculazione». La consigliera si è detta sbalordita dalla crescita del bugdet. Dal tipo di corsi che sono stati proposti agli stranieri: «Come quelli per gestire i conti, nei quali hanno imparato esclusivamente a spedire i soldi a casa loro. Conoscenze che nulla c'entrano con l’integrazione. Al Cinformi, insegnavano ai ragazzi a giocare a calcio, come in piazza Santa Maria, per esempio, dove il portone della chiesa del Concilio è diventato una porta da calcio. Inoltre, ha continuato, di fronte alla diminuzione dei migranti, la crescita dei costi, arrivata fino a 17,7 milioni di euro, non è assolutamente giustificabile». Ugo Rossi ha detto che la politica della sua Giunta, tra gli obiettivi principali, aveva quello di attenuare l’urto dell’emigrazione sulla società trentina. Nel suo intervento Rossi ha ricordato che il Cinformi è nato in seguito e per dare una risposta all’ondata di immigrazione albanese. Degasperi è stato molto duro con l'ex maggioranza «Invece di parlare di “esemplare risposta”, come si fa nella premessa della mozione, l’ex maggioranza faccia autocritica. Risulta evidente che molte associazioni hanno incassato molti soldi e che la progressione degli investimenti è stata stupefacente, da un milione e mezzo di euro a più di 17 in pochi anni. Inoltre, ci sono state storture e sprechi evidenti, come, ad esempio, i 60 mila euro per cibi esotici, o i soldi per mettere a disposizione il fotografo». Luca Zeni (Pd) ha replicato affermando che proprio il calo degli arrivi permetterebbe di affrontare il problema dell'immigrazione con strumenti più efficaci e su Cinformi ha ricordato che i 17 milioni, includono le risorse trasferite dallo Stato alla Provincia. Ma alla fine la mozione è stata bocciata 20 a 11.(u.c.)













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