Forza Italia sceglie lo stile Obama
Perego cita lo «Yes, we can» e trova Gnesetti e Bottamedi. Malossini benedice
FOLGARIA. Aria frizzantina, quella dei 1300 metri di Fondo Grande, sull’avvio della campagna di Forza Italia. Maurizio Perego sceglie una baita appena fuori Folgaria e trova nuovi e vecchi compagni di strada per questi 40 giorni prima di un voto cui il centrodestra guarda con inedita fiducia.
Nel locale che d’inverno è proprio sulle piste da sci (gestito dal baffo-candidato Fiorenzo Gerola, maestro di sci ed icona dell’altipiano) sale anche il candidato presidente Maurizio Fugatti costretto ad appelli alla calma e gesti scaramantici per esorcizzare l’eccesso di ottimismo di chi lo approccia: «Io dico lavoro, lavoro, pancia a terra. Nulla è scontato. Prendo invece atto con soddisfazione che oggi incasso l’appoggio del secondo ex presidente della Provincia, Mario Malossini, dopo quello, solo 24 ore fa, di Carlo Andreotti».
Fugatti dunque ospite nella sua veste di candidato presidente, ma ieri la scena era tutta per Forza Italia apparsa in ripresa dopo un periodo piuttosto anonimo. Si deve dare atto al commissario straordinario Maurizio Perego di aver dato una smossa ad un ambiente azzurro alle prese con un ricambio tutt’altro che facile.
Cominciamo col dire che sono riapparsi alcuni grandi vecchi del partito come Sergio Chiesa e soprattutto come Malossini che la coordinatrice regionale Michaela Biancofiore vorrebbe cooptare nel partito (Supermario non si candiderà) come numero due a livello regionale. Ruolo che non sembra suscitare gli entusiasmi dell’interessato che, piuttosto, potrebbe ricoprire nuovamente un ruolo di primo piano nella Commissione dei 12, “cerniera” tra Roma e le due Province.
Perego sceglie lo slogan “Noi lo faremo” che ammette aver mutuato da Barack Obama, quello “Yes, we can” che, tuttavia, correva con lo schieramento dei Democratici. Vabbè, l’ex consigliere azzurro ha elencato una serie di opere, dall’ospedale alla terza corsia della A22, e ad ognuna ha fatto seguire il “Lo faremo” di prammatica. Il commissario ha anche incassato a sorpresa il sì di Alessandra Gnesetti che con la sua testimonianza ha sollevato i veli sulla vicenda Itas.
Gnesetti, corteggiata da più parti, sembrava vicinissima a correre con Autonomia Dinamica di Mauro Ottobre. Abbandonato da Carlo Daldoss, Ottobre fa i conti pure con l’addio di Gnesetti: «La mia esperienza deve essere utile, la mia battaglia (come quella di tante altre donne) deve esser conosciuta fino in fondo. La discriminazione sul lavoro tra uomo e donna di pari livello, deve smettere e non deve far paura a nessuno l’affrontarla. Chi può parlare di cambiamento? Solo chi il cambiamento non lo ha subito, ma lo ha attuato. Per il bene comune con determinazione strategia intelligenza ed umiltà».
A Fondo Grande ha portato tutto il proprio entusiasmo ed un paio di decolettè più da sera che da montagna Bottamedi, propensa a lasciare sino a poco fa, è stata folgorata da una conversazione con Fugatti che l’ha riconvinta a candidarsi. Altre donne in lizza? La combattiva Gabriella Maffioletti, grande impegno nel campo del sociale e la new entry Luana Moresco, figlia del ristoratore Danilo, con già delle belle esperienze lavorative a livello europeo. Sarà in campo anche un altro ex, Giorgio Leonardi, assente in montagna per un recente lutto familiare. Giacomo Bezzi è ormai un ex, la senatrice Donatella Conzatti assicura di no, ma ieri non si è fatta vedere nemmeno in foto.