Folgaria nel mirino della Sat / VIDEO
La neve in elicottero? «Un esempio di marketing disperato»
FOLGARIA. Gli impiantisti di Folgaria hanno scelto persino l'elicottero per innevare le piste più alte, e la Sat evidenzia le enormi contraddizioni della forma di turismo scelta sugli Altipiani, che ormai ricorre a forme di "marketing disperato", come le definisce il presidente del sodalizio, Piergiorgio Motter, e Anna Facchini della commissione tutela ambientale.
A costringere la Folgaria Ski a portare la neve in elicottero è stata proprio una delle ultime piste costruite, la Bersaglieri in Pioverna, inaugurata tra le proteste lo scorso anno. Lassù (si fa per dire, visto che comunque non si superano i 1900 metri), per l'inversione termica e il soleggiamento, era troppo caldo, la neve artificiale si poteva fare solo nella "buca" di Fondo Grande.
La Sat criticò le scelte fatte per Folgaria, suggerì diverse impostazioni, ma l'ampliamento andò avanti. «Per contro le società impiantistiche non hanno realizzato gli auspicati profitti - commenta il presidente Motter - andando al contrario ad aggiungere pesanti perdite economiche ai bilanci già in rosso. Ora, a dicembre 2011, vuoi per i preoccupanti effetti dei cambiamenti climatici (il 2011 che sta finendo è fra i quattro anni più caldi degli ultimi due secoli), vuoi per qualche strano anticiclone, la neve, quella vera, non c'è.
E l'innevamento diventa costosissimo, sotto ogni profilo. Eppure - continua Motter e Facchini - le giornate di sole, la temperatura mite, l'ambiente quasi assopito e silenzioso del tardo autunno sono ingredienti che possono promuovere un turismo alternativo allo sci. Folgaria è vocata per questo messaggio. Basterebbe farlo proprio, apprezzarlo, difenderlo e diffonderlo. Certo, ci vuole prontezza, fantasia, convinzione. Perché il vero nodo è il rispetto della natura e dei suoi tempi, della fragilità dell'ambiente, patrimonio di tutti i trentini.
E invece il volo di un elicottero, come l'andirivieni di camion e pale gommate che trasportano in quota neve artificiale, comunicano azioni disperate di marketing territoriale, frenetiche ricerche di soluzioni immediate, dettate dalle logiche dei numeri; numeri che dovrebbero reggere un sistema economico e finanziario in cui pubblico e privato interpretano ruoli protagonisti nella pianificazione territoriale. Rimane il dubbio se la pianificazione strategica della politica abbia saputo cogliere la vera sfida di un territorio, che avrebbe richiesto processi di sviluppo locale sostenibile.
La Sat di Folgaria si è profondamente indignata per quanto accaduto, denunciando in modo documentato l'intervento. Solidale con la sezione locale, la Sat alza un monito verso tutte le zone che aspirano a sviluppo turistico: non sono questi i modelli di sviluppo da imitare, non sono questi gli esempi di sviluppo responsabile e compatibile con il territorio, con il clima, con l'ambiente».