Fattura elettronica, sistema in tilt per tre ore 

Continua il periodo di passione per artigiani, ristoratori e partite Iva Corrarati: «Sì al digitale, ma si doveva prevedere una fase di transizione»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Sarà anche un periodo di transizione, di prova. Sarà anche che ancora in molti devono imparare come si fa. Sarà questo e anche di più. Ma è un fatto che, a una settimana dall’avvio della fattura elettronica, artigiani, ristoratori, imprenditori ed esercenti vari sono nel caos, attanagliati da vere e proprie crisi di panico quando qualcuno chiede la fattura. Ancora ieri, infatti, l’ormai famigerato portale Sdi, il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate, si sia bloccato per almeno tre ore, in barba alle rassicurazioni dell’Agenzia. Il sistema è andato in tilt due ore alla mattina, tra le 11 e 30 e le 13,30, e per un’ora al pomeriggio. Quando qualcuno cercava di collegarsi sul sito dell’Agenzia delle Entrate appariva una scritta tra il beffardo e il sadico: «Il sistema non è al momento disponibile. Ci scusiamo per l’inconveniente. Si prega di riprovare più tardi». Peccato che l’attesa si sia protratta, come detto, anche molto a lungo. Però il problema si pone quando qualcuno chiede la fattura alla cassa di ristoranti ed esercizi pubblici. E proprio in queste occasioni si crea il panico. Anche ieri si sono formate code alla cassa di bar e ristoranti del centro di Trento, complice anche la scarsa conoscenza del sistema da parte di chi è ancora digiuno.

Ma anche chi le fatture le compila per lavoro, come gli operatori del Cna Trentino Alto Adige che lo fanno per i propri associati, è andato incontro a blocchi del sistema, come dimostra la foto in alto.

Il presidente Claudio Corrarati, che aveva già alcuni giorni fa denunciato l’assoluta inadeguatezza del sistema messo a punto dall’Agenzia delle Entrate, rincara la dose: «I nostri operatori sono rimasti fermi per almeno tre ore. Il sistema messo a punto ha problemi seri che provoca disagi, allungamento dei tempi, costi. Noi capiamo benissimo l’esigenza di digitalizzare e modernizzare anche il rapporto con il fisco. Abbiamo sempre chiesto maggiori investimenti in nuove tecnologie e digitale. Ma queste cose si fanno con una certa logica. Prima di cambiare un sistema che ha più di 40 anni, si doveva agire con prudenza e prevedere almeno una fase di transizione in cui se non si era in grado o non si poteva usare il nuova sistema si poteva usare la vecchia fattura cartecea. Certo, una fase di transizione che non doveva essere eterna come accade sempre in Italia, ma durare tre mesi. Se si fosse fatto, si sarebbero evitati tutti questi problemi e la fattura elettronica non sarebbe stata vista come un qualcosa di astruso e troppo complicato. Invece si è voluto andare troppo in fretta».













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