Colpo al bancomat da 100 mila euro
I ladri lo hanno fatto esplodere nella notte: sono riusciti ad entrare nella banca dal lato non coperto dalle telecamere
TRENTO. Il botto, il prelievo e poi la fuga di due persone in sella ad una moto. L’assalto al bancomat di Intesa San Paolo a Madonna Bianca è durato una manciata di minuti, poco dopo l’una della notte fra sabato e domenica. Il botto è stato provocato dall’esplosivo, pare polvere nera, utilizzato dai ladri per far saltare la cassaforte che conteneva il denaro. Quanto è stato rubato? Nella cassaforte riservata al prelievo 24 ore al giorno, erano stati inseriti da poco 100 mila euro e ora di banconote non ce ne sono praticamente più. Per avere il conto definitivo bisognerà attendere che vengano fatti tutti i conteggi, ma quello che è certo è che il bottino dei malviventi in fuga è molto consistente: decine di migliaia di euro.
Sull’esatta ricostruzione di quanto successo, sono al lavoro i carabinieri, chiamati nella notte, subito dopo il botto. Gli elementi in mano non sono molti anche perché pare che il colpo sia stato messo a segno da professionisti, da persone preparate. Che devono aver fatto anche dei sopralluoghi per studiare il piano d’azione. Un elemento porta in questa direzione è la via d’ingresso che è stata scelta: la zona non è coperta dalla telecamere.
Il luogo. La sede di Madonna Bianca di Intesa San Paolo si trova in piazzale Europa dove ci sono diversi esercizi commerciali e si affaccia sulla zona dei parcheggi, a pochi passi dalla chiesa. I malviventi hanno scelto, per entrare l’unico lato che non rientra nel raggio d’azione delle telecamere di sicurezza. Hanno quindi forzato una porta finestra posteriore e si sono trovati all’interno della banca. E hanno inizio a «lavorare».
L’esplosivo. In base ai primi elementi che sono stati raccolti dai carabinieri, i ladri hanno posizionato le cariche esplosive attorno alla cassaforte del bancomat. E le hanno fatte saltare. Il botto, e i delinquenti hanno avuto accesso al denaro. In fretta hanno raccolto le banconote e sono scappati. Dovevano fare tutto in fretta perché erano coscienti del sistema di allarma anti-intrusione della banca: non potevano pensare che il loro ingresso fosse passato inosservato e quindi tutto doveva essere portato a termine con attenzione e rispetto dei tempi.
La fuga. I primi ad arrivare sono stati gli uomini del servizio di vigilanza privata, i Rangers. Alla loro centrale operativa (la filiale trentina si trova a Trento nord) era scattato l’allarme, ma dei rapinatori non c’era più traccia. Ai carabinieri una segnalazione è arrivata e parla di due persone che sono state viste scappare, poco dopo il botto, a bordo di una moto. Una segnalazione che sarà da verificare. Per cercare di tracciare il percorso dei malviventi saranno analizzate con estrema attenzione le telecamere della zona. Quasi impossibile pensare che le abbiano evitate tutte e quindi dai filmati potrebbero arrivare degli elementi utili nelle indagini.
I danni. L’esplosione ha provocato diversi danni all’interno degli uffici della banca che comunque, assicuravano ieri, già oggi sarà aperta al pubblico con il consueto orario. Ieri di buon mattino, avuto il via libera da parte delle forze dell’ordine, erano già iniziati i lavori per cercare di sistemare la zona di lavoro. Da ripristinare anche il bancomat, non solo la cassaforte ma anche lo sportello
Il bottino. Al momento non c’è una quantificazione esatta. Da poco era stato fatto un carico venerdì di circa 100 mila euro (una cifra importante, probabilmente in vista del ponte del primo maggio), ma a questa cifra bisognerà stornare quanto era stato nel frattempo regolarmente prelevato.
I merli. Nota di colore: sopra allo sportello bancomat danneggiato, c’è un nido con dei merli che sono nati da poco: il botto li ha lasciati illesi. (m.d.)