Colletta tra gli operatori del Bondoneper entrare in società nelle Funivie

Meno di diecimila euro a testa (in media) per salire sulle funivie. Gli operatori del Bondone entrano nella compagine societaria della Spa che gestisce gli impianti. Una «colletta» di 360 mila euro che permetterà di coprire parte dell’aumento di capitale (già deliberato) di Trento Funivie



TRENTO. Meno di diecimila euro a testa (in media) per salire sulle funivie. Gli operatori del Bondone mettono mano al portafoglio ed entrano nella compagine societaria della Spa che gestisce gli impianti. Una «colletta» di 360 mila euro che permetterà di coprire parte dell’aumento di capitale (già deliberato) di Trento Funivie, che Folgarida-Marilleva, socio di maggioranza, non intende versare.
La somma va rimediata entro il 31 dicembre, quindi era necessaria una decisione in tempi stretti. Così quando l’assessore Fabiano Condini ha suonato il campanello d’allarme, albergatori ed esercenti del Bondone sono accorsi. L’assemblea, che ha visto partecipare la gran parte dei 33 soci, ha deliberato all’unanimità di accettare la proposta di Palazzo Thun. Si è deciso di ripartire la spesa in modo il più possibile equo: una quota fissa uguale per tutti e una variabile a seconda del numero di camere, per gli hotel, e di altri criteri da individuare per le attività commerciali.
In cambio gli operatori chiedono garanzie sul piano industriale e un rappresentante nel futuro Cda. Ma quello dell’associazione guidata da Paolo Martinelli vuole essere anche un segnale, un modo per dire «ci siamo» e una scossa al mondo politico e imprenditoriale trentino.
La compagine societaria di Trento Funivie è ora composta da tre soggetti. Le azioni privilegiate sono detenute integralmente da Comune di Trento e Trentino Sviluppo, quelle ordinarie al 52% da Folgarida, socio di maggioranza, e le restanti per due terzi dalla società controllata dalla Provincia (32%) e un terzo da Palazzo Thun (16%).
«La possibilità di nuove sottoscrizioni - ricorda Condini - deriva da una assemblea straordinaria di Trento Funivie, che nel maggio 2008, deliberò l’aumento di capitale». Alla fine di quell’anno Comune e Trentino Sviluppo hanno già sottoscritto e versato 3 milioni di euro in azioni privilegiate. Le azioni ordinarie invece (870 mila euro) non sono state ancora sottoscritte. «Nel protocollo era previsto che sarebbe toccato a Folgarida, ma questo era subordinato al riconoscimento, da parte della Comunità Europea, della qualifica di stazione minore, che dà diritto a maggiori contributi. Il riconoscimento non c’è stato e Folgarida, legittimamente, non ha versato la somma. L’aumento però era stato deliberato». Da qui la proposta, da parte del Comune, di far subentrare gli operatori. «Noi vogliamo arrivare a una terza versione del protocollo, che tenga conto di quello che è successo finora. In una riunione con tutti i soggetti interessati è emersa l’importanza di coinvolgere gli operatori, per poi far ripartire la discussione sul piano industriale. E’ un’ottima notizia che i diretti interessati ci abbiano creduto. Gli altri 500 mila euro? C’è la città di Trento: credo che trovarli non sia così difficile». Il Comune ha a bilancio un ulteriore milione di euro subordinato al programma di investimenti che dovrà essere riveduto e corretto.
A lasciarlo al palo, oltre allo stop comunitario, gli ostacoli giuridici che hanno frenato la contribuzione da parte del Comune al canone sui bacini di Mezzavia e le critiche all’ipotesi di un impianto unico per la parte bassa degli impianti («Manterremo le due strutture esistenti: Montesel e Topolino», dice Condini).
Ma quanto inciderà l’incognita Folgarida-Marilleva sui piani del Comune? «Ritengo che si possa andare avanti - dice Condini - aldilà di quello che succederà nel gruppo».

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