AMBIENTE

“Ciclabile nel parco di Gocciadoro: la foresta della città è a rischio”

L’allarme del capogruppo di Europa Verde Trento Andreas Fernandez



TRENTO. La ciclabile nel parco di Gocciadoro rischia di mettere in pericolo la preziosa foresta cittadina. A lanciare l’allarme, in un’interrogazione, il capogruppo di Europa Verde Trento in consiglio comunale Andreas Fernandez.

“In questi giorni si sono susseguiti diversi interventi critici rispetto al progetto dell’amministrazione comunale che prevede una nuova ciclo pedonale che si realizzerà attraverso il Parco di Gocciadoro, per collegare Via Montello con Mesiano. Il cuore di questo parco è l’unica vera foresta a ridosso della città e le sue colline costituiscono un unicum ambientale in tutta la Valle dell'Adige. Come conferma il prof. Franco Pedrotti, noto botanico, cartografo ed ecologo trentino, seguito poi da altri esperti, la peculiarità delle colline di Gocciadoro derivano dal fatto che sono formate di filladi quarzifere e di ignimbriti con sezioni vetro vulcaniche, che in tutta la Valle dell'Adige affiorano soltanto lì. Anche la vegetazione è peculiare, si tratta dell'unico bosco di carpino e di farnia da Bolzano a Verona, per cui Gocciadoro costituisce un'isola ecologica a sé stante, unica, in quanto gli altri boschi presenti sui versanti di tutta la vallata sono boschi cedui di orniello e carpino nero, molto comuni in tutto il Trentino. Il prof. Pedrotti non solo ha eseguito rilevamenti dei boschi di Gocciadoro quando ancora risultavano in buon stato di conservazione, ma in passato, proprio su richiesta del Comune di Trento, partecipò alla realizzazione del Piano di gestione del parco nel quale venivano fornite le proposte utili alla conservazione del bosco e di tutta l’area”.

"Proposte disattese, visto che negli anni successivi sono stati eseguiti nei boschi di Gocciadoro diversi interventi come l’apertura di strade e sentieri e costruzione di aree da pic-nic che hanno provocato principalmente 3 danni gravi per i boschi: 1) drastica riduzione della vegetazione del sottobosco; 2) scomparsa quasi completa delle specie nemorali; 3) introduzione nel sottobosco di specie ruderali e nitrofile, comuni ovunque. Ancora oggi non si capisce perché le aree pic-nic non siano state costruite nelle radure prative della parte alta di Gocciadoro”.

Fernandez chiede a sindaco e giunta se sono previsti approfondimenti ulteriori rispetto al rischio di stabilità geologica dei costoni attraversati dalla nuova infrastruttura e se la messa in sicurezza mediante strutture artificiali permette la salvaguardia della naturalità intrinseca di un luogo ancora incontaminato della nostra città; se sia possibile cercare delle soluzioni alternative come Comune di Trento, visto che esistono già altri collegamenti del tratto interessato e che il bilancio ambientale di questa opera potrebbe essere pesantemente negativo, contrapponendolo fra l’altro al bilancio della ciclabilità: notevole passo indietro rispetto a quel “socialmente desiderabile” langheriano di cui la transizione ecologica necessita; se non si ritiene che essendo questa transizione al centro delle linee programmatiche della maggioranza non sia prioritario salvaguardare in tutto e per tutto un’isola ecologica così speciale della nostra città”.













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