IL FUNERALE DI PANATO

Ciao Dino, l'ultimo saluto è un commosso abbraccio di colleghi e amici

Chiesa del Sacro Cuore straripante per l'addio al fotografo del "Trentino". Giornalisti, fotografi e cineoperatori attorno alla bara per la recita del Padre Nostro

IL VIDEO: le note di "Let it be" intonate dalla band

LE FOTO: Una folla enorme



TRENTO. Fotografi, giornalisti e cameraman riuniti accanto alla bara, per un Padre Nostro e un momento di raccoglimento: l'ultimo saluto, l'ultimo grazie di cuore a Dino, l'amico, il collega, il compagno di tanti momenti di cronaca, raccontata assieme, fianco a fianco. Ma anche di tanti momenti di amicizia, di convivialità, anche di vivace dialettica, ma sempre sincera e schietta, come era lui.

E' iniziato così, come la sua famiglia aveva chiesto, il funerale di Dino Panato, alle 15, in una chiesa del Sacro Cuore, nel rione di San Bartolomeo, straripante di folla.

La popolarità, umanità e generosità del nostro Dino si è potuta misurare anche dall'enorme partecipazione di persone, di diverse estrazioni sociali e professionali, che sono intervenute per dirgli addio e abbracciare la moglie Franca, i figli Daniele - che porta avanti il suo impegno professionale come fotografo del giornale - e Matteo.

Una folla enorme per l'ultimo saluto a Dino

Una chiesa del Sacro Cuore straripante di amici, colleghi e conoscenti di ogni estrazione sociale e professionale (foto Magrone)

L'ARTICOLO: l'abbraccio di colleghi e amici

IL VIDEO: le note struggenti di "Let it be"

Auto parcheggiate in ogni angolo di via dei Tigli e sulle strade, i giardini e i cortili dell'intero isolato hanno quasi paralizzato il traffico. E una lunga coda di persone desiderose di porgere le condoglianze e dare un abbraccio ai familiari, si è formata fino a fuori dalla chiesa, dove erano assiepati i molti che non sono riuscite ad entrare.

A celebrare il rito don Lino Zatelli, che ha paragonato Dino a uno di quegli alberi che portano la loro preziosa macchia di verde nelle piccole aiuole di una città. Commosso il ritratto dei nipoti, che hanno ricordato come lo zio riuscisse ad animare i momenti familiari con la sua verace e innata simpatia (e il suo celebre "Franca: caffè..." che è riuscito a strappare un sorriso alla moglie). Toccanti le note della band composta da Roberto Gorgazzini, Lorenzo Larentis e Gisella Ferrarin. La voce potente e struggente della cantante, che ha intonato "Let it be" dei Beatles (al termine della quale si è sprigionato un fragoroso applauso) e l' "Hallelujah" di Leonard Cohen, ha fatto sgorgare le lacrime in molti degli intervenuti. (l.m.)

 













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