Cial, orario prolungato dopo le proteste degli studenti
La Cavazzani apre nel weekend e pensa al notturno. Allo studio anche la common room
TRENTO. L’ateneo trentino ci ripensa: riapre e prolunga la sala studio Cavazzani di via Verdi, nel fine settimana e pensa anche di sperimentare orari notturni e sale studio collettive. Plaudono le associazioni degli studenti che, insistendo su questo tema, hanno rafforzato il dialogo con i vertici dell’università messo a dura prova nelle ultime settimane.
Così, dopo il racconto del Trentino, che ha portato all’attenzione delle cronache lo stato di affollamento della bella Buc nel fine settimana, seguendo le proteste culminate con l’occupazione per studio del collettivo studentesco Refresh, ieri la decisione dell’ ateneo. Ad un mese dall’apertura della Buc, il problema dei posti emerge prepotente nel periodo degli esami. Non fossero bastate code all’ingresso e rimostranze studentesche, anche l’ ateneo ha monitorato la situazione.
Negli orari canonici d’apertura, il problema dei posti non si pone, grazie anche alla disponibilità di alcune aule al piano interrato della facoltà di Sociologia. Il nodo da sciogliere era nel fine settimana. Così, mentre il collettivo Refresh preparava la pacifica protesta, sabato scorso, il giorno prima c’ è stata la riunione tra il rettore Paolo Collini, il presidente del Consiglio degli Studenti Federico Crotti e alcuni componenti dello stesso consiglio. Nella riunione si è concordato di percorre anche un’altra via, quella della sperimentazione notturna. Non solo la Cavazzani sarà aperta nel fine settimana, ma si cercheranno spazi per consentire ai ragazzi di studiare anche oltre la mezzanotte.
Allo studio pure uno spazio per il lavoro collettivo. Nell’attesa ecco dunque i nuovi orari del Cial di via Verdi: tutti i giorni feriali dalle 8 del mattino(si è iniziato ieri), anzichè alle 9. Il sabato la sala lettura di via Verdi è aperta dalle 8 alle 19.45, la domenica dalle 14 alle 20.45. Il pomeriggio di sabato prossimo, il Cial resta però chiuso per terminare il trasloco dei libri rimasti alla Buc. «Questa decisione è il frutto della concertazione tra i rappresentanti degli studenti e l’ ateneo», dicono i vertici del consiglio degli studenti. Così Trento diventa grande, mentre prolunga i suoi orari e studia la common room per permettere lo studio collettivo.
«Un luogo da progettare con gli studenti, uno spazio flessibile dove le idee possono nascere e crescere», precisa il consiglio degli studenti. Il monitoraggio della Buc prosegue, informa l’ ateneo, verificando quotidianamente il tasso di occupazione degli spazi lettura e decidendo in base ai flussi ed in maniera flessibile eventuali aggiustamenti d’orario. La precedenza la avrà la Buc, ma si cercheranno anche altri spazi, soprattutto durante il periodo degli esami o in funzione dei calendari delle lezioni.