Casa, frenano le compravendite: male il commercio
Prezzi stabili: fino a 5 mila euro in centro, 2 mila in periferia Boom di uffici lasciati liberi da Provincia e banche
TRENTO. Le compravendite di immobili continuano a crescere, ma rallentano. Bene il settore del turismo e delle seconde case. Male ancora l’industriale e il commercio al di fuori dei centri storici. Non accenna, poi, a placarsi la polemica nei confronti di Cassa Centrale che ha deciso di intervenire direttamente nel settore immobiliare. In occasione della presentazione di “Guida Casa 2018”, Fimaa (la federazione degli agenti immobiliari) ha incontrato ieri i professionisti e le istituzioni per fare il punto di un 2017 complesso ma che dà alcuni segnali di luce.
I PREZZI AL METRO QUADRO. Nel residenziale, a Trento, il centro storico vede i prezzi più alti: da 3500 a 5000 euro (nuovo) e da 2000 a 3000 (usato) al metro quadro. In Bolghera, i prezzi sono leggermente inferiori: vanno da 3500 a 4000 (nuovo) e da 2000 a 3000 (usato). Spini di Gardolo (nuovo, 1900-2200; usato, 1000-1500), Lamar (nuovo, 1900-2100; usato, 1100-1400) e Vason (nuovo, 1900-2100; usato, 1200-1500) risultano le località più economiche per l’acquisto.
CASSA CENTRALE. Severino Rigotti, presidente Fimaa, tuona contro “Cassa Centrale”: «Non hanno interpellato le categorie, con una decisione calata dall’alto. Hanno un vantaggio strutturale rispetto a noi verso chi chiede un mutuo. Non ci ha soddisfatto la risposta pilatesca della Camera di commercio ed abbiamo deciso di rivolgerci all’Antitrust». Arriva a stretto giro la risposta di Giovanni Bort, presidente Camera di commercio: «Noi possiamo solo rilevare le incompatibilità formali. Tuttavia, riscontriamo un problema di opportunità, sarebbe il caso che ognuno facesse il suo mestiere; le banche si concentrino sull’erogazione del credito».
I NUMERI. Rigotti: «Dopo un 2016 che ha visto il 20% di crescita delle compravendite, nel 2017 l’incremento è rallentato al +5%. I prezzi hanno smesso di scendere e nei luoghi di pregio c’è anche una leggera crescita. Ma continuano alcune criticità, viste le troppe aste giudiziarie».
Carlo Inama, coordinatore di Guida Casa 2018: «Nelle zone turistiche come Fassa, Rendena, Garda, Val di Sole, il 2017 è stato un anno positivo per quanto riguarda gli affitti e sono anche ricominciati gli acquisti di seconde case».
Inama si concentra su Trento e Rovereto: «È finita la discesa dei prezzi, con eccezione delle periferie dove si percepisce la presenza di criminalità. È difficile la situazione del comparto industriale, anche se vediamo segnali positivi negli acquisti di capannoni a Spini. Per la compravendita di uffici non si vedono movimenti sostanziosi, anzi, con le grandi metrature lasciate libere da Provincia e banche, la situazione si è ulteriormente complicata. Nel commercio, si vede una dinamica contrapposta tra quanto accade nei centri storici, come il Giro al Sas che va molto bene, e i piccoli negozi di periferia che hanno poco futuro».
BIASOLI: MISURE CONTRO IL DEGRADO. Paolo Biasoli, vicesindaco di Trento: «Per quando riguarda il degrado urbano, potremo finalmente occuparci del Buco Tosolini, visto che il proprietario andrà presto a consegnare le pratiche di concessione; allo stesso modo interverremo sull’ex-Frizzera e sull’ex-asilo di San Martino: i piani per iniziare i lavori ci sono e presto saremo operativi».
DALDOSS: RIQUALIFICARE L’ESISTENTE. Carlo Daldoss, assessore provinciale all’urbanistica: «La Provincia in questi anni si è concentrata sul recupero del patrimonio edilizio esistente, per puntare sulla bellezza del nostro territorio». L’assessore ha ricordato la misura dell’azzeramento degli interessi sull’anticipo delle detrazioni fiscali, che ha visto la presentazione di circa 1600 domande: «Questo strumento ha contribuito a movimentare notevoli risorse private, a vantaggio del settore edilizio. Su questo effetto leva contiamo anche per il prossimo anno».