Carenza di bus, i conducenti: «In pochi e carichi di lavoro»
Il servizio di autobus in Trentino è in sofferenza: a causa della carenza di autisti, Trentino Trasporti ha infatti ridotto il numero delle corse di circa il 16%, con gravi ricadute anche sul servizio urbano
Trento. Il servizio di autobus in Trentino è in sofferenza: a causa della carenza di autisti, Trentino Trasporti ha infatti ridotto il numero delle corse di circa il 16%, con gravi ricadute anche sul servizio urbano, suscitando il malcontento del Comune di Trento.
L'amministrazione guidata da Franco Ianeselli lunedì mattina era quindi tornata a chiedere delucidazioni all’azienda di trasporto pubblico. In ballo, ha ricordato il sindaco, ci sono anche 12 milioni di investimenti in autobus elettrici, che però così rischiano di non venire utilizzati.
Sulla richiesta di soluzioni del Comune ancora nessuna risposta da parte di Trentino Trasporti, ma è intervenuta una lettera firmata dal sindacato Uiltrasporti del servizio urbano di Trento.
«Apprendiamo tramite la stampa locale circa lo sconforto da parte dell’amministrazione comunale per la riduzione delle corse a seguito del fruimento delle ferie per il personale viaggiante. In riferimento all’articolo ci sorgono alcune domande e perplessità» scrive il sindacato.
«Dall’alto degli uffici di via Belenzani, come intendono distribuire le ferie per il periodo estivo, al personale che lavora interrottamente da molti mesi senza la possibilità di avere un periodo di giusto riposo psicofisico?
È così utopistico capire che un lavoratore che guida un mezzo pubblico ogni tanto ha bisogno di fermarsi per recuperare le energie esaurite da una turnazione costante, stressante e il più delle volte anomala?
Come spiegano la carenza di personale nel settore e la mancanza di reperire forze nuove per effettuare il servizio?
Cosa stanno facendo per rendere appetibile un servizio che per un insieme di circostanze è in caduta libera? » sono alcuni degli interrogativi del sindacato.
«A questa e a molte altre domande vorremmo una risposta, non solamente puntare il dito contro un problema e sottovalutandone un altro non meno importante. Oltre che lavoratori siamo anche cittadini e la riduzione dei servizi non ci rende soddisfatti, perché capiamo benissimo il malessere tra la popolazione, ma gli stessi fruitori del servizio, capiscono benissimo i nostri disagi e ne sono solidali. Crediamo che sia giunto il momento di affrontare seriamente il problema del trasporto pubblico con idee e investimenti importanti lasciando le critiche e rimboccandoci le maniche per ridare vigore e valore a un servizio indispensabile per la collettività, ma che senza gli attori principali non ha modo di assolversi in maniera puntuale e precisa» conclude la lettera.