FOLGARIA. La settimana bianca con la scuola? Roba da Rambo, o almeno da figli legittimi del mito di una generazione. Lo pensa il preside di una scuola di Pozzallo, Ragusa, che ha consigliato la partecipazione alla gita a Folgaria solo a chi è atleticamente dotato, altrimenti «si rischia di rovinare la gita per sè e per il gruppo». Insomma, astenersi sovrappeso, imbranati, rachitici, disabili. Genitori e politici locali se lo stanno facendo alla griglia.

A Ragusa la polemica si è accesa sulla portata discriminatoria di quell'invito, messo nero su bianco dal preside nella lettera inviata «agli alunni della settimana bianca e ai loro genitori». Il dirigente ha reagito difendendo il punto: «Non abbiamo escluso nessuno ma raccomandanto di partecipare se si è abbastanza atletici. Non capisco la forzatura di queste parole. Uno che sa sciare capisce cosa significa sciare». Aggiungendo che la scuola propone gite di tipo diverse, adatte a persone diverse. Un po' come quando si va in pizzeria - fa un esempio - e uno debole di stomaco ordina una pizza leggera. La polemica, comunque, è arrivata fino in consiglio comunale dove si è messa in dubbio la sua competenza di educatore. Su quella di sciatore, nessuno si pronuncia.

«In verità - commenta dopo una risata Daniela Vecchiato, di Folgaria Ski - il ragionamento del preside non sta nè in cielo nè in terra. Anzi, a Folgaria ci muoviamo esattamente nella direzione opposta. Stiamo aprendo a passo Coe un centro per l'insegnamento dello sci ai disabili. Parlo di ogni tipo di disabilità: una pista riservata e in massima sicurezza dove con attrezzature specifiche per ogni problema, chiunque può prendere contatto con la neve e lo sci. E' un progetto che abbiamo chiamato «Scie di passione» e che completa la nostra offerta turistica, dando ulteriore concretazza allo slogan che abbiamo voluto lanciare: «La neve è per tutti». Credo di poter dire che ad ogni età e in ogni condizione fisica si possa apprezzare una settimana bianca a Folgaria. Strutture e sensibilità sono al massimo da questo punto di vista. Il preside venga a vedere».