Giovani Agricoltori

Maria Rosa Paolazzi e l’arte dell’allevamento: l’amore per gli animali a Faver



FAVER. La storia che raccontiamo oggi, ci porta in Valle di Cembra, in mezzo ai boschi, in località Ponciach, dove per passione Mariarosa Paolazzi, abbandonato il posto fisso come cuoca, è entrata come titolare d’azienda in un’azienda zootecnica, che ha provato diverse strade per renderla competitiva.


Dall’allevamento di vitelline, acquistate piccoline e vendute alle aste della Federazione Allevatori quando sono gravide e in procinto di  partorire, all’allevamento in grande stile raggiungendo fino a un centinaio di capi fra quelli in lattazione e da rimonta, mentre il latte veniva conferito alla Monti Trentini di Grigno.


E’ stata una delle prime aziende che ha creduto anche nei distributori automatici del latte, che ha realizzato agli inizi degli anni 2000, collocandone uno a Cembra che è ancora efficiente, e uno a Faver che è stato chiuso perché dopo un boom iniziale, vendeva pochissimo. L’ultima esperienza con il distributore automatico del latte fresco l’ha fatta partecipando e vincendo il concorso del Comune di Trento per collocare un distributore automatico a Meano.

E le vendite come vanno nei distributori automatici? All’inizio in quello di Cembra vendevamo fino a 200 litri di latte al giorno, poi con la storia della sicurezza le vendite sono calate notevolmente. Le vendite a Meano sono a giorni alterni, certi giorni pochi litri altri più di 50.

Cosa consigliate voi per il problema sicurezza, chiediamo a Mariarosa? Il nostro latte precisa, è prodotto con un’alimentazione solo a base naturale, integriamo il nostro foraggio che è autosufficiente per le nostre bestie, che sono state ridotte a poco più di una ventina, nel massimo rispetto delle norme igieniche, abbiamo controlli periodici del Concast Trentingrana, quindi è prodotto nella massima sicurezza anche dal punto di vista dell’igiene e della pulizia. Poi noi consigliamo di bollirlo prima di usarlo, ma attenzione, non bollirlo tutto ma an mano che lo consumiamo. Certo, gli ultimi casi del formaggio Puzzone ci hanno danneggiati. Visto che le vendite nei nostri distributori sono molto variabili, il latte che non riusciamo a vendere lo diamo ai nostri vitelli. Una parte viene usata periodicamente per la produzione di formaggio da parte di mio figlio, che ha imparato l’arte all’Istituto Agrario.  Ma non ne produciamo per la vendita, solo per uso famigliare.

La passione di Mariarosa per gli animali è tale che ogni vacca viene chiamata per nome “Ed io riesco a colloquiare”, dice lei, perché “capisce che le voglio bene”. Ma non solo: “Ho anche 13 gatti ed anche questi hanno tutti in nome così pure i due cani. Con questa mia varietà di azienda, che ha anche circa un ettaro di vigneto, tutto coltivato a Muller Thurgau, ho partecipato anche al concorso indetto dalle ACLI e dalla Diocesi di Trento”.
 

“La nostra produzione a capo non è alta, visto che non spingiamo nell’alimentazione, oltre al nostro fieno usiamo solo un po’ di mangime, del mais soffiato il tutto facendo un pastone nel carro miscelatore”.

Problemi aperti? Sicuramente il problema maggiore è quello dei costi di produzione che sono aumentati per tutti i prodotti, dai carburanti, ai mangimi, ai costi energetici tutti i prezzi sono cresciuti molto oltre prezzi dei nostri prodotti. Per questo abbiamo ridotto a poco più di venti i capi in stalla. Certo, che se entrasse mio figlio che ha fatto l’Istituto Agrario di San Michele in azienda si potrebbe aumentare il numero di capi. Le razze oggi allevate sono prevalentemente le Pezzate Rosse, e poi le Frisone. La stalla è molto funzionale in quanto è stata completamente ristrutturata nel 2008.

Ora è dotata di una moderna sala di mungitura il che ci permette di avere la massima igiene, fondamentale per l’uso alimentare del latte ed i controlli frequenti del Concast lo dimostrano.
 

Ma perché la scelta in una realtà cosi difficile? Sicuramente la grande passione, che mi fa superare anche i momenti difficili che certo non mancano. E proprio grazie a questa passione per gli animali vado avanti e nei momenti di emergenza con il marito infortunato, ho dimostrato di riuscire a gestire da sola completamente la stalla.

E i suoi rapporti con l’ambiente visto che siete in una zona incontaminata? Di grande rispetto, prova ne sia che anche i prati li concimiamo solo con il nostro letame e il nostro liquame, ma non solo tagliamo prati che altrimenti rimarrebbero incolti, e quindi crescerebbero subito gli arbusti.


Oltre agli animali domestici, gatti e cani, Mariarosa, ha un altro hobby, quello dei presepi e degli alberi di Natale. Son due gli alberi che dai primi dicembre fino all’Epifania vengono allestiti uno all’entrata della casa ed uno in casa. Ma la cosa della quale la Paolazzi è orgogliosa sono i presepi che realizza prima dell’Immacolata, 8 dicembre, e rimangono esposti fino alla festa della Candelora il due febbraio. Sono ben 13 i presepi di varia grandezza e di varia forma che vengono collocati in diversi posti della casa.  Certo il più apprezzato è quello fatto con delle “zocche” di faggio che hanno oltre 40 anni. Una caratteristica è quella che nei presepi vengono esposti anche le varie razze di animali che abbiamo in azienda. I miei presepi, conclude Mariarosa, sono punto di riferimento durante il periodo natalizio per molte mie amiche che vengono a visitarli.













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