A Levico Terme il Giardino dei Giusti chiude per lavori
La Provincia avvia la sistemazione in piena stagione turistica Il parco era stato inaugurato da Stefenelli soltanto 9 anni fa
LEVICO TERME. Nove anni e poco più ed è tutto da rifare. O, almeno da sistemare. Era domenica, il 22 maggio 2005, il giorno dell'inaugurazione del "Giardino dei Giusti", con la messa a dimora della prima pianta dedicata a Giorgio Perlasca.
«Levico Terme, con il suo "Giardino della Memoria", - nelle parole dell’allora sindaco Carlo Stefenelli - intende entrare a far parte di una ideale "Foresta dei Giusti" assieme a molte altre città che, sull'esempio di Gerusalemme, come Erevan, Sarajevo e Milano, hanno deciso di ricordare con un albero coloro che si sono opposti alla barbarie: i fiori della primavera, bianchi e puri, ci ricorderanno ogni anno l'impegno di tanti "angeli candidi" che hanno saputo contrastare il Male con testimonianze di giustizia, solidarietà e "pietas" che assumono un valore sacro».
Ora, appunto dopo nemmeno 10 anni, è già tempo di riqualificarlo questo Giardino dei Giusti, le cui steli sono già state tolte e conservate nel cantiere comunale.
Il sindaco, Michele Sartori, avvisa i cittadini che «sono avviati i lavori di riqualificazione del “Giardino della Memoria”. Gli interventi che interesseranno tutta l’area, inagibile quindi per i prossimi mesi, sono stati inseriti nel programma lavori del Servizio per il sostegno occupazionale della provincia e la valorizzazione ambientale e sono realizzati dal Consorzio Lavoro Ambiente. Prevedono una razionalizzazione degli spazi, il miglioramento delle condizioni di sicurezza per i visitatori, il rifacimento della viabilità interna con il ritracciamento dei vialetti, che saranno ridotti di numero e resi accessibili da chiunque. Nuove bordure fiorite saranno messe a dimora in tutte le fasce perimetrali. L’area giochi per bambini sarà spostata nella parte alta del parco. Il progetto è stato redatto dal dottore forestale Gianfranco Nicolini su incarico del Comune di Levico Terme».
Ma perché farli ora in piena stagione turistica? Chissà se i turisti quest’estate si ricorderanno, per gli anni a venire, dei lavori al “Giardino della Memoria”: uno stimolo alla loro curiosità per farli ritornare l’anno prossimo a visitarli?