«Commissario Coop, un errore la proroga» 

Bertoldi «boccia» l’ipotesi di Mellarini: «Dobbiamo recuperare al più presto il rapporto con i soci»



RIVA. «La proroga del commissariamento? Non è certamente la soluzione che auspicavamo». Così Franco Bertoldi, portavoce del gruppo di soci di Coop Alto Garda che sta cercando di riprendere in mano le redini della cooperativa, reagisce alla probabile proroga di un anno (fino a giugno 2019) dell’incarico affidato al commercialista Maurizio Postal e, da qualche tempo, alla vice Debora Pedrotti.

Ad ipotizzare il prolungamento è stato l’assessore provinciale Tiziano Mellarini, rispondendo in aula ad una interrogazione di Luca Giuliani: l’assessore ha detto che la gestione commissariale termina il 9 giugno, ed è probabile una proroga, «perché va completato il lavoro che commissario e vice hanno iniziato. Serve inoltre, per far cessare il commissariamento, l’autorizzazione dell’ufficio commercio della Cooperazione». «C’è agitazione tra dipendenti e soci – è stata la replica di Giuliani - la proroga probabilmente è necessaria, perché una delle più grosse coop del Trentino possa continuare con serenità, ma il commissario dovrebbe però coinvolgere i soci, che sono 16 mila, perché il rapporto che ha fatto grande la Coop va recuperato».

Sulla stessa lunghezza d’onda di Giuliani è Bertoldi, che ritiene fondamentale il ruolo dei soci: «Secondo uno studio della stessa cooperativa, il 50% dei soci non fa la spesa in modo regolare presso i punti vendita della Coop. È chiaro che con politiche mirate alla valorizzazione di questo patrimonio umano, si avrebbe un ritorno importante anche per i conti, che nonostante gli interventi del commissario e gli indubbi miglioramenti, continuano ad essere in rosso». Bertoldi, insomma, vorrebbe che la gestione di Coop tornasse ai soci, e quindi ad un cda eletto. Un pressing che nasce anche dal timore che dal commissario vero e proprio si passi ad un commissariamento de facto da parte di Sait, che ha già portato al proprio interno alcune funzioni prima svolte direttamente da Coop Alto Garda.

Va detto che, sino ad oggi, i tanto temuti esuberi non ci sono stati, anche se la strada seguita per evitarli non è stata indolore: una ventina di dipendenti, infatti, sono rimasti all’interno della Coop con funzioni demansionate e relativo taglio di stipendio. L’operazione sembrava presupporre, invece, un taglio degli stagionali. Cosa che non si è verificata, visto e considerato che da qualche tempo Coop ha avviato il reclutamento per il 2018.















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