La banda ultra larga nelle frazioni 

Il punto della situazione. Il collegamento Internet veloce, grazie al progetto “Bul” verrà portato con la fibra ottica a Madrano, Canzolino, Buss, Vigalzano e Nogaré, mentre nelle altre località della periferia di Pergine arriverà invece in modalità Fwa, ovvero tramite collegamenti radio


Gianluca Filippi


Pergine. Il lungo periodo di lockdown ha messo in evidenza quanto sia a macchia di leopardo la diffusione della banda larga o ultra larga sul nostro territorio. Smart working, video lezioni, tv via internet e tutto il resto hanno messo a severa prova la tenuta di una rete che fino a pochi giorni prima veniva utilizzata molto più marginalmente. La città di Pergine (insieme a Trento, Rovereto, Riva del Garda e Arco) rientra tra i Comuni a più alta densità abitativa: qui gli operatori di telecomunicazioni hanno convenienza economica ad investire e quindi non sono coinvolti nel piano Banda Ultra Larga promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico. In questo modo viene coperto il 38% della popolazione trentina e il 40% delle imprese presenti sul territorio provinciale.

La situazione cambia sensibilmente nelle frazioni, dove gli operatori privati latitano. E’ proprio qui che entra in campo il piano Banda Ultra Larga, che ha affidato ad Open Fiber spa i lavori per la realizzazione della rete a banda ultra larga, con la collaborazione della Provincia di Trento e Trentino Digitale, che ha realizzato e gestisce oggi una rete in fibra ottica di circa 2.000 km. La rete garantisce la connettività alla pubblica amministrazione trentina: oggi vi sono connesse più di 2.000 sedi e uffici pubblici. Questa infrastruttura viene messa a disposizione degli operatori di telecomunicazioni, che in questa modalità hanno raggiunto anche aree industriali e artigianali.

Questione di tempo

Rimane però fuori una consistente fetta di utenze, anche nel Perginese. Ma dovrebbe essere questione di poco tempo, dalle parole dell’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli: «Con l’avvio della nuova legislatura, la giunta ha da subito dato rilevanza al progetto “Bul”, come si evince dai risultati 2019 e dai primi mesi del 2020, il progetto ha avuto una forte accelerazione. Nessun territorio verrà lasciato scoperto e si stima che il progetto sarà completato in circa 3 anni».

Per quanto concerne Pergine, nel progetto rientrano le frazioni di Madrano, Canzolino, Buss, Vigalzano e Nogaré, che verranno collegate in modalità fibra ottica alle unità immobiliari. Le altre frazioni, invece, saranno collegate in modalità Fwa, ovvero tramite collegamenti radio. L’importo previsto per le opere è di 185.000 euro.

Tra “Bul” e 5G

Il fattore tempo non è neutro, visto l’avvento della tecnologia 5G, che però il direttore sviluppo mercati e banda ultra larga di Trentino Digitale Mario Groff non ritiene rappresenti tecnologia sostitutiva. «Per portare il 5G è essenziale che ogni punto di distribuzione (antenna) sia dotato di fibra ottica per consentire di gestire la massiva banda erogata dall’antenna. La tecnologia 5G è pensata soprattutto per un servizio nomadico per fornire banda a supporti mobili, ma essendo una tecnologia radio soffre dei limiti: banda limitata, interferenze radio, elementi atmosferici. Inoltre, per essere distribuita su tutto il territorio ci vorrà tempo (basti pensare che tutt’oggi il servizio 4G non è presente su tutta la provincia di Trento)».















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