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Cassa integrazione alla Elcograf 

Riguarda 50 lavoratori a rotazione su 140. «Mancano commesse»



CLES. Domani cinquanta dei 140 dipendenti della Elcograf di Cles non dovranno recarsi al lavoro. Ma non per scelta loro. Giovedì scorso l’azienda ha comunicato che dal 10 dicembre al 2 marzo del prossimo anno farà ricorso alla cassa integrazione ordinaria per mancanza di commesse. Ovvero, non c’è lavoro per tutti, in particolare per gli addetti del reparto produttivo. La “cassa” riguarderà, come detto, non più di cinquanta dipendenti alla volta, a rotazione. La decisione è stata comunicata ai sindacati di categoria.

Il settore poligrafico è in crisi da anni, e infatti la Elcograf - che in Italia ha sei stabilimenti e circa 900 dipendenti - già in passato e per le altre sedi - nel 2017 a Verona, ad esempio - è dovuta ricorrere alla cassa integrazione guadagni. E questo malgrado gli investimenti operati dall’azienda per rendere l’attività produttiva sempre più performante e il prodotto di qualità. Uno di questi investimenti è stato fatto quest’anno proprio a Cles, dove sono state installate due nuove macchine digitali per la stampa di libri, una operazione che, comprese le attrezzature complementari, è costata più di dieci milioni di euro.

La grande capacità produttiva della Elcograf, però, non è sufficiente a farla uscire dalle paludi di un mercato ancora asfittico. Nella speranza che il gruppo dei fratelli Pozzoni, nato dalla fusione delle attività di stampa della Pozzoni e della Mondadori Printing (infatti a Cles la produzione avviene nello stabilimento ex Mondadori) riesca a rimettersi in sesto, va ricordato, come si legge nella sua pagina web, che la “Elcograf si posiziona oggi come leader nella stampa in Italia e tra le prime tre aziende tipografiche in Europa, potendo contare su macchinari moderni e performanti ma, soprattutto, sugli oltre 900 dipendenti che lavorano nei sei stabilimenti presenti in Italia”.

A Cles la Elcograf stampa settanta milioni di libri all’anno, ma data la sua capacità produttiva potrebbe arrivare a 200 mila. Inoltre quello noneso è l’unico attrezzato e preparato per la stampa di libri monocromatici.













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