Carlo Piz fa ancora centro tre sold out per “Luna Ligera”
Terzo capitolo della trilogia. Entusiasta il pubblico che ha assistito agli spettacoli in dialetto noneso che si sono tenuti al cinema teatro di Cles. Non sono previste repliche, almeno per ora
Cles. Tre serate e tre sold out al cinema teatro di Cles per “Luna Ligera”, terzo titolo della trilogia andate in scena in questi ultimi tre anni per ricordare il compianto medico e cantautore Carlo Piz. Un successo che ha entusiasmato ed emozionato gli spettatori anche per la bravura degli interpreti con performance da navigati professionisti del palcoscenico oltre che per i testi in stretto idioma clesiano e le composizioni musical lasciate da Piz con repertorio che è entrato tra le cose più preziose dell’identità e cultura della valle di Non.
Incollati alle poltrone
«Che anche questa volta potesse essere un successo, s’era capito subito da come, una settimana prima della messa in scena, i 960 biglietti disponibili fossero praticamente andati a ruba ancora in prevendita. L’attesa del pubblico era febbrile anche per questo che era il terzo degli spettacoli che Cles ha voluto dedicare al suo cantautore, dopo Ondeparade del 2015 e Sol Solat del 2017» - afferma Massimiliano Debiasi, presidente della Coralità Clesiana e trade d’union dell’intero progetto d’intesa con la famiglia di Piz.
Lo spettacolo non ha tradito le attese: atmosfere rarefatte, una strizzatina d’occhio all’allunaggio di 50 anni fa, ispirazioni circensi e un ritmo incalzante, hanno letteralmente travolto il pubblico che, alla prima e ad ogni replica, è rimasto incollato alle poltroncine immerso nelle emozioni, nelle scenette, con le risate e le riflessioni che hanno trasformato 1 ora e 45 minuti di spettacolo in un sogno ad occhi aperti, celebrazione della poetica di Piz in stretto dialetto noneso-clesiano. La regista veneziana Sandra Mangini è riuscita anche stavolta ad estrarre l’anima dalle canzoni di Carlo, mettendole in scena con rappresentazioni di rara intensità e forza espressiva, in un susseguirsi di quadri multicolore senza alcuna pausa. Complici i fedeli arrangiamenti del maestro Walter Marini, suonati dal vivo da una formazione di musicisti d’eccezione, il pubblico ha potuto davvero godere di testi e musiche dove parole, armonie, scene e coreografie hanno amplificato la grande poetica alla base di questi testi, mai banali.
Dialetto riabilitato
«”Luna Ligera” è riuscito senz’altro ad abbattere definitivamente quella barriera che, ingiustificatamente, vuole l’uso del dialetto in teatro relegato a stereotipi oratoriali, quando invece s’è dimostrato poter essere all’altezza ed anzi a suo agio in rappresentazioni d’alto livello» - conclude Debiasi parlando a nome dell’intero staff che ha portato in porto il progetto.
Al momento non sono previste repliche, ma molti insistono affinché lo spettacolo possa varcare le soglie della Val di Non per giungere, magari, anche a Trento. Intanto il divertimento prosegue online, con il canale YouTube “Twenty century PIZ”, in cui ritrovare le canzoni riviste con i linguaggi della nuova generazione.